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Gabriel whispered in mine ear
His archangelic poesie.
How can I write? I only hear
The sobbing murmur of the sea.

Raphael breathed and bade me pass
His rapt evangel to mankind;
I cannot even match, alas!
The ululation of the wind.

The gross grey gods like gargoyles spit
On every poet's
holy head;
No mustard-seed of truth or wit
In those curst furrows, quick or dead!

A tithe of what I know would cleanse
The leprosy of earth; and I -
My limits are like other men's.
I must live dumb, and dumb must die!
Ci vediamo in proiezione, ed ecco
la città, in una sua povera ora nuda,
terrificante come ogni nudità.
Terra incendiata il cui incendio
spento stasera o da millenni,
è una cerchia infinita di ruderi rosa,
carboni e ossa biancheggianti, impalcature
dilavate dall'acqua e poi bruciate
da nuovo sole. La radiosa Appia
che formicola di migliaia di insetti
- gli uomini d'oggi - i neorealistici
ossessi delle Cronache in volgare.
Poi compare Testaccio, in quella luce
di miele proiettata sulla terra
dall'oltretomba. Forse è scoppiata,
la Bomba, fuori dalla mia coscienza.
Anzi, è così certamente. E la fine
del Mondo è già accaduta: una cosa
muta, calata nel controluce del crepuscolo.
Ombra, chi opera in questa èra.
Ah, sacro Novecento, regione dell'anima
in cui l'Apocalisse è un vecchio evento!
Il Pontormo con un operatore
meticoloso, ha disposto cantoni
di case giallastre, a tagliare
questa luce friabile e molle,
che dal cielo giallo si fa marrone
impolverato d'oro sul mondo cittadino...
e come piante senza radice, case e uomini,
creano solo muti monumenti di luce
e d'ombra, in movimento: perché
la loro morte è nel loro moto.
Vanno, come senza alcuna colonna sonora,
automobili e camion, sotto gli archi,
sull 'asfalto, contro il gasometro,
nell'ora, d'oro, di Hiroshima,
dopo vent'anni, sempre più dentro
in quella loro morte gesticolante: e io
ritardatario sulla morte, in anticipo
sulla vita vera, bevo l'incubo
della luce come un vino smagliante.
Nazione senza speranze! L'Apocalisse
esploso fuori dalle coscienze
nella malinconia dell'Italia dei Manieristi,
ha ucciso tutti: guardateli - ombre
grondanti d'oro nell'oro dell'agonia.
Emma Cheung Sep 2019
I lost the faith
I never had
And became the laugh
That echoes itself
Crashing off damp cave
Walls
Interrupted by drops
Of condensation.

I found the faith
I never had
And saw the hills move
With steady rhythm
Grass green as a child's
Questions
Cow parsley swaying
With the cold wind.

The sky was still
And the ocean flowed.
The eggs round
And fragile
Sat in their nests.
Everything remained in
Its place, but everything
Was different.

I became the laugh
That laughs with others
I drink whole milk
And gaze into the sun
Blinded by purity
Deafened by possibility
In the arrested daylight of
the present.
Michael Cassio Jul 2015
Qu'est-ce que vous êtes,
Je vois vos yeux,
Dans le nuit.

Mon seul ami.
Ma belle copine,
Vous êtes ma vie.

La poesie de mes contanporaires.
M'inspire.
Je le respire,
Je lire, ça me tue.
C'est ma vie.
Sit Down. Stand Up. (Snakes and ladders)
Ci vediamo in proiezione, ed ecco
la città, in una sua povera ora nuda,
terrificante come ogni nudità.
Terra incendiata il cui incendio
spento stasera o da millenni,
è una cerchia infinita di ruderi rosa,
carboni e ossa biancheggianti, impalcature
dilavate dall'acqua e poi bruciate
da nuovo sole. La radiosa Appia
che formicola di migliaia di insetti
- gli uomini d'oggi - i neorealistici
ossessi delle Cronache in volgare.
Poi compare Testaccio, in quella luce
di miele proiettata sulla terra
dall'oltretomba. Forse è scoppiata,
la Bomba, fuori dalla mia coscienza.
Anzi, è così certamente. E la fine
del Mondo è già accaduta: una cosa
muta, calata nel controluce del crepuscolo.
Ombra, chi opera in questa èra.
Ah, sacro Novecento, regione dell'anima
in cui l'Apocalisse è un vecchio evento!
Il Pontormo con un operatore
meticoloso, ha disposto cantoni
di case giallastre, a tagliare
questa luce friabile e molle,
che dal cielo giallo si fa marrone
impolverato d'oro sul mondo cittadino...
e come piante senza radice, case e uomini,
creano solo muti monumenti di luce
e d'ombra, in movimento: perché
la loro morte è nel loro moto.
Vanno, come senza alcuna colonna sonora,
automobili e camion, sotto gli archi,
sull 'asfalto, contro il gasometro,
nell'ora, d'oro, di Hiroshima,
dopo vent'anni, sempre più dentro
in quella loro morte gesticolante: e io
ritardatario sulla morte, in anticipo
sulla vita vera, bevo l'incubo
della luce come un vino smagliante.
Nazione senza speranze! L'Apocalisse
esploso fuori dalle coscienze
nella malinconia dell'Italia dei Manieristi,
ha ucciso tutti: guardateli - ombre
grondanti d'oro nell'oro dell'agonia.
Ci vediamo in proiezione, ed ecco
la città, in una sua povera ora nuda,
terrificante come ogni nudità.
Terra incendiata il cui incendio
spento stasera o da millenni,
è una cerchia infinita di ruderi rosa,
carboni e ossa biancheggianti, impalcature
dilavate dall'acqua e poi bruciate
da nuovo sole. La radiosa Appia
che formicola di migliaia di insetti
- gli uomini d'oggi - i neorealistici
ossessi delle Cronache in volgare.
Poi compare Testaccio, in quella luce
di miele proiettata sulla terra
dall'oltretomba. Forse è scoppiata,
la Bomba, fuori dalla mia coscienza.
Anzi, è così certamente. E la fine
del Mondo è già accaduta: una cosa
muta, calata nel controluce del crepuscolo.
Ombra, chi opera in questa èra.
Ah, sacro Novecento, regione dell'anima
in cui l'Apocalisse è un vecchio evento!
Il Pontormo con un operatore
meticoloso, ha disposto cantoni
di case giallastre, a tagliare
questa luce friabile e molle,
che dal cielo giallo si fa marrone
impolverato d'oro sul mondo cittadino...
e come piante senza radice, case e uomini,
creano solo muti monumenti di luce
e d'ombra, in movimento: perché
la loro morte è nel loro moto.
Vanno, come senza alcuna colonna sonora,
automobili e camion, sotto gli archi,
sull 'asfalto, contro il gasometro,
nell'ora, d'oro, di Hiroshima,
dopo vent'anni, sempre più dentro
in quella loro morte gesticolante: e io
ritardatario sulla morte, in anticipo
sulla vita vera, bevo l'incubo
della luce come un vino smagliante.
Nazione senza speranze! L'Apocalisse
esploso fuori dalle coscienze
nella malinconia dell'Italia dei Manieristi,
ha ucciso tutti: guardateli - ombre
grondanti d'oro nell'oro dell'agonia.
Io lo so d'esser stato sbattuto qua senza una ragione.
In questa vita che tutti mi vogliono far credere di vuoto ne è piena.
Come stanze vuote di una casa,
riempite solo dall'echeggiare della mia voce


Uomo che getti la sigaretta usata per strada, abbi rispetto di questo mondo che amo.
La tua futilità mescolata alla tua noncuranza mi rende facile la fantasia della tua morte.
Un'altra ancora ed io ucciderò te, prima che tu possa continuare col tuo sterminio.
Un'altra ancora e ti estirpero' come un chirurgo estirpa il tumore.

Una madre sarà per questo mondo la tua morte.

Ma io avrò cura di tutta la meraviglia che mi è stata donata senza ragione né merito.
La riempirò d'attimi fuggenti, amore e poesie.
E con forza difenderò tutto ciò che amo dalla iniquità di voi diffusissimi esseri vuoti.
Iniziata come una poesia, questo scritto diventa successivamente uno sfogo, dopo aver visto un uomo gettare una sigaretta usata, nella vegetazione che stavo contemplando(lo so, sembra eccessiva come parola, ma era proprio ciò che stavo facendo)

Quel gesto fatta con così tanta superficialità, da così tanti uomini mi ha riportato a riflettere sulla questione "inquinamento ambientale", che tanto mi sta da sempre a cuore.

Facendomi riflettere pure sul fatto che la produzione e diffusione d'arte stessa comporta un uso industriale di colori, (tempo fa CD e plexiglas) elettricità ecc...
Che possa forse la tecnologia paradossalmente portare a un miglioramento di tutto ciò con l'attuale musica distribuita e ascoltata digitalmente?
Stessa cosa per le arti figurative che vengono sempre più spesso fatte digitalmente?

Questa è sicuramente una tematica da approfondire sul serio, più avanti nella mia vita, sperando che non sarà troppo tardi.
Derrek Estrella Jan 2020
O Vincent
Great poesie through dotted skies
And o'er flooded eyes
Of softest loneliness

Take my desert tongue
And immerse it, from chamber to tip
Let it burst onto crazy lip
The loose chimes of loving

And if all patterns take me
To the whims of quiet sleights
I will not flail against that night
For any place is rightly dipped in beauty

Should I find myself forlorn
In the heights o'er skipping valleys
Or the depths of sodden alleys
I will accept it in your breath
Non voglio dimenticarti, amore,
né accendere altre poesie:
ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,
la poesia ti domanda
e bastava una inutile carezza
a capovolgere il mondo.
La strega segreta che ci ha guardato
ha carpito la nudità del terrore,
quella che prende tutti gli amanti
raccolti dentro un'ascia di ricordi.
alaric7 Jan 2018
You pile salt to envelop bulls’ flesh but not before bees find lost hive.

Fluctuating Hesperides tangle begats, unknot pearly everlasting’s.

         Starlings, ravens, fill presiding oaks with chutter.

Tall-eyed dandelion, almond-poached porphyry eyelash,

comfort hermitage, every tool a die, every fool a sty.  

Might quick shadowy poesie reproach Castile,

conquer pedestrian, rebut baroque, indent emerald.  

                  Do not explain anything.

Lady Murasaki’s long line reaches beyond September.
Byron maintained his political zeal,
Perhaps more than his love for poetry.
Revolution his watchword; its appeal
Would never die toward friends, enemies.
He sought a Rousseauian realm of steeled
Freedom more impressive than Childe Harold’s
Debut, which made him an instant sensation, real
Enough to establish his notoriety.
England was satirized, religion repealed.
Scandal attracted as many readers
As aesthetics; his bad boy title sealed.
Affairs fabled, he scorned immortality.
No paradise without politics, he pealed.
Yet he found it all the same in Poesie.
Khoisan Jan 2020
Post a poesie
made
of
hearts
page of white
cupid's
dart
rose of red
letterhead
in
her box
on
his line
happy
V
a
l
e
n
time

Let's have some fun
Post a V - Day poem
14th to the 14th
Non voglio dimenticarti, amore,
né accendere altre poesie:
ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,
la poesia ti domanda
e bastava una inutile carezza
a capovolgere il mondo.
La strega segreta che ci ha guardato
ha carpito la nudità del terrore,
quella che prende tutti gli amanti
raccolti dentro un'ascia di ricordi.
Non voglio dimenticarti, amore,
né accendere altre poesie:
ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,
la poesia ti domanda
e bastava una inutile carezza
a capovolgere il mondo.
La strega segreta che ci ha guardato
ha carpito la nudità del terrore,
quella che prende tutti gli amanti
raccolti dentro un'ascia di ricordi.
Mateuš Conrad Sep 2020
für poesie
seinen widerlichen
lebenszweck:
seine autobiographie /

    for poetry
      his disgusting
      purpose in life:
      his autobiography

    (to borrow from
ernst jandl)

lazily: a thought
experiment -
    the front drive:
more like a patio...

deweeding
trimming the shrubs
and most certainly
armed with a hook
working at
the miniature canyons
in between the
brick-o-slabs...

chaos at first...
before i actually managed
to relieve myself
of a self-conscious body
and the prospect
of the other making
inquiry: which did happen
at the beginning of
the task...

   an old man with a grandson
passed me...
inquiring with delight:
you'd get this chore done
with a iron bristle brush:
what joy emanated
from his face as if i had
a promethean rather than
a mediocre attempt
at: boulder upon a hill...

in all honesty i was chaotic...
i could have attempted
at a systematic:
↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓
↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓
↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓
↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓
↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓
↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓

i did get there in the end,
but at first it was more
like

↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↔ ↔ ↘ ↔ ↕
↓ ↓ ↓       ↓ ↓ ↓ ↙ ↓ ↓ ↕
↓ ↓ ↓      ↓ ↓ ↓ ↓ ↙ ↓ ↙
↓ ↓ ↓       ↓ ↓ ↗ ↓ ↓ ↓ ↕
↓ ↓ ↓ ↓ ↗ ↓ ↘ ↓ ↓ ↓ ↔
↓ ↓ ↓ ↓ ↔    ↓ ↓ ↓ ↘ ↕

i wish it was a thought
experiment -
                 but...
before reaching a ******
of automation and a variation
of pristine methodology concerning
such a base posit of: use...
no... not talent...
              if i were a bricklayer...
hell! if i were a surgeon!
not today: not this life...

    but once the hedge trimmer was
out and hanzel und gretyl
was blasting in my earphones...
well... a running theme as
if borrowed from: texas chainsaw
massacre:
        just the odd chore outside
the house in full view of
a public in transit turned
into a would be horror flick...
but not really:
i tamed the self-conscious
body with a borrowed mind
and some sponges and
some electric fishy-things
of the oceans -
    
               by god: so much easier
to borrow snippets of life
for life from these
"mediocre" underachievers...
i agree: one might appreciate
focusing on a pillar or two
from the yawning aeons
of literature:
   but oh god: the crushing
ambition to go against
more than a status quo...
      
                       just a life where
i can live with myself:
that's enough...
   just a life where thinking can
relapse into the old truth
of narration for the limbs
to move with... synchronise
themselves with:
   i hardly think about literary
ambition: once a hard-on
now a burn-out...
   thinking of those days:
a litre of whiskey a night...

now a strict diet of circa 500kcal
of whiskey...
and what is a litre in kcal?
    2000 kcal... one can almost be
envious for ******* models
and champagne socialists...

    anything to let me
live with myself:
                   perhaps a way
to imitate some 20th century
dictator and how they
managed that incredulous feat...
because in my little
world of mediocre and
only being above average
with my 6ft2 posture...
    which is still pretty average...
no lungs to be a olympic swimmer...
no springboard
ambitions for a basketball player...

at best: self-deprecating
humour to sanitize me with
a blameless insanity...
                
   because i can tow long
a funny tickle of a day when
i reach a ******:
cut down on the whiskey
to only compensate cutting
down with three cigarettes -
and... some talking heads on
the headphones...
           is it safe? is it copping out?
burning with a fade...
well: simmering then...
the chemistry of metaphors
when fame is in play...
    it's such a terrible rouse...
unlike a fame of a plumber:
practical fame...
                    implying:
by reputation by the intricacies
of perfecting a trade...
by recommendation:
by excellence...

          nothing's ever excellent
about starting at poetry
afresh...
           it's not like:
         don quixote was a lightbulb
in that if don quixote was:
not-expected -
                         some would
argue... the lightbulb was
intrinsically seeking status of:
awaited-ness...

one "thing" led to another...
and that... the argument follows...
if it wasn't Edison...
then someone else would have
conjured up a lightbulb...
like that first and last eureka!
i guess:
no one went looking for
don quixote...
                or leopold bloom...
or mr. pickwick for that matter...

   poetry and gems...
of note of late?
       well... if it wasn't that i chored
over finnegans wake:
then...
      i would spare myself
with something
like fliegen eintag polyglott
              (oskar pastior)...
which pretty much reminds me
of having cross the european
continent only a month prior...
passing france, belgium,
holland, germany and ending
up somewhere
that teases Ukraine...
       wow! english is spoken
by the english!
not everyone speaks english!
it was obvious that
the french speak french...
less so concerning
the belgians and the dutch...
but that... germans are not
bilingual?! imagine my shock...

well... it's not really a shock...
it was a fake superstition
of tourism: which i never really
held... i just wanted to stand-on-pretend...
notably in germany...
i would think this lie and find
myself awe-struck: not all germans
speak english...
like the 20th century never happened...
i hardly think it was naive:
it was an evil joke for
the entertainment of one -
notably when we were stopped
at the Germany-Poland border
by the guards...
and asked in german and broken
polish (but not english)
whether we were smuggling
guns or drugs...
   or foreign currency...

     aghast... the german border
guards thinking it was necessary
to even search my wallet
to see how much spare change i had...
true story...
   it just so happens after enough
time has passed and someone
might ask: formally or informally...
'so, what have you been up to?'
my atypical reply is always
the same: 'nothing' / 'nothing much'...

perhaps i am writing a book...
but i hardly think i am...
    i am riddling a concept of bed...
i'm getting ready to lick
a stamp with this worded
doodle before i send a postcard
from the life of the believably living
to the filing cabinet of either
the Land of Nod or Nox:
wherever grand-grand-grand-grand-etc.-
father Cain has become
the reformed archetype of -
   returning to keeping buggies and
other parrots... something:
that sort of -esque.
"holding inside
your firm body the seed of my awakening

the lucid wisdom of poesie dangling
between your *******

luring me into this native clay
the level ground below

falling into the darkened earth
a corn of wheat

to be planted    moving toward bloom
unfurling in the noonday sun

striving to pay the price of this sheltered love
I push the poem upon you"

"the heads of wheat have been plucked now
the grains slowly eaten
soon -- today -- the time to plant again
and he has spoken to me only in parables
surely there is something I can say that will not speak of love
surely there is another name for me to take than this one
called germinating    called Harvest"

— The End —