Submit your work, meet writers and drop the ads. Become a member
Bello.
Non ** idea del perché.
Ma è bello questo paesaggio.

Grazie, cittadella in riposo.
Grazie, cielo puro e ammaliante.
Grazie, finestra cara,
che mi hai dato la possibilità
di vedere questo invisibile spettacolo.

Case semplici, piante non molto alte, alcune secche,
come in una terra all’industria
del necessario e il minimo per il buono.

Luce di lampioni
che illumina disordinata le strade,
come se il panico diurno fosse
congelato nel tempo dalla luce.
Eppure, anche nella pace,
l’uomo lo trascina con sé.

Tralicci che tagliano un cielo
senza nuvole e senza stelle,
non degno di essere amato dagli urbani,
che cercano solo il bello canonico,
antico, sterile.

Ma fortemente illuminato dalle città, il cielo,
che lo uccidono per convenienza.
E noi, sordi,
nemmeno ne udiamo il grido.

E poi, laggiù in fondo,
oltre l’autostrada,
altri grandi lampioni.
Pagane colonne d’Ercole,
Ignorate per voler del nostro
antropocentrismo,
lasciate a sbiadire
sul fondale.

Tutto nel silenzio di un istante
che non si apprezza più,
perché è memoria lontana
il tempo da perdere.


Non è nulla di che, a pensarci.
Eppure mi affascina.
La prima volta che, forse,
e dico solo forse,
trovo la magia nell’ordinario.

Forse ora capisco i grandi scrittori.
Forse la capirò meglio anch’io,
se davvero c’è magia.

Comunque,
so solo che questa visione è ferma,
vuota, angosciante per certi versi,
disperata,
morta.

Mi fa paura.

Ma, nonostante ciò,
mi fa stare bene.
E ne sono grato.

Grazie, cittaccia assassina.
Grazie, falso cielo ormai defunto.
Grazie, finestra svelatrice,
che mi hai permesso di vedere
questo melodrammatico spettacolo.

///

Beautiful.
I have no idea why.
But this landscape is beautiful.

Thank you, citadel in repose.
Thank you, pure and enchanting sky.
Thank you, dear window,
that you gave me the chance
to see this invisible spectacle.

Simple houses, plants not very tall, some dry,
as in a land of industry
of the necessary and the minimum for the good.

Light of street lamps
that illuminates the streets in a disorderly way,
as if the daytime panic was
frozen in time by the light.
And yet, even in peace,
man drags it with him.

Pylons that cut a sky
without clouds and without stars,
not worthy of being loved by urbanites,
who seek only the canonical beauty,
ancient, sterile.

But strongly illuminated by cities, the sky,
that **** it for convenience.
And we, deaf,
do not even hear its cry.

And then, down there,
beyond the highway,
other large streetlights.
Pagan Pillars of Hercules,
Ignored by the will of our
anthropocentrism,
left to fade
on the seabed.

All in the silence of a moment
that is no longer appreciated,
because it is a distant memory
the time to waste.

It is nothing special, if you think about it.
And yet it fascinates me.
The first time that, perhaps,
and I say only perhaps,
I find magic in the ordinary.

Perhaps now I understand the great writers.
Perhaps I will understand it better too,
if there really is magic.

In any case,
I only know that this vision is still,
empty, distressing in some ways,
desperate,
dead.

It scares me.

But, despite this,
it makes me feel good.
And I am grateful for it.

Thank you, murderous city.
Thank you, false sky now defunct.
Thank you, revealing window,
that allowed me to see
this melodramatic spectacle.
When the view talks
La nave arrivò come un cavallo volante, in un momento inesatto
Il nostro fratello marinaio, del Pantheon dei Poeti, era a bordo
Jean Pierre Basilic Dantor Frankétienne D’Argent
Chi ha scritto, in fretta, l'ultimo atto
Miracolosamente, finì in porto
Entrò e se ne andò senza dire una parola, senza soldi
Senza i suoi capolavori, senza una casetta
La vita è così: ce ne andiamo in qualsiasi momento dell'anno.

Kalfou te kindeng miwo, miba ye.

Frankétienne non se n'è andato
È da qualche parte, a Ravine-Sèche, Haiti, per le strade
La sua ispirazione è nello spettacolo "Le Point"
Non abbiamo altra scelta che prenderci cura di noi stessi
Dalla sua memoria, dalla sua invenzione e dalla sua immaginazione
Frankétienne era un genio haitiano, poeta, drammaturgo e spiralista
Ministro della cultura, paroliere, cantante, pittore e artista
Il suo nome era una frase molto, molto lunga
E le sue parole facevano ridere la gente fino all'estasi.

Kalfou te kindeng miwo, miba ye.

Mentre era in vita, non aveva ottenuto la sua piccola casa
Era un genio leggendario che sfidava l'immaginazione
Dittatori, l'ordinario, l'insolito e l'astratto
Diventare un mapou, un baobab. Wendell direbbe
Che potomitan! Che cattedrale! Che cittadella!
Parafrasando il figlio del direttore di McDonald's
"Se cadi, impara a rialzarti in fretta"
La tua caduta, lascia che la tua caduta diventi un cavallo, il tuo cavallo.
Per continuare il viaggio", l'escursione.

Kalfou te kindeng miwo, miba ye.

"Ogni minuto conta dopo i cinquanta"
Frankétienne una volta disse, dal momento che puoi andare
In qualsiasi momento, in qualsiasi momento
'Galaxy plomb gaillé', non lontano dal nadir
Una traccia invisibile sulla testa come Valentino o Tino Rossi
Frankétienne non c'è più, l'artista se n'è andato
Rimane più che mai un Essere nuovo
Il gigante, lo scrittore, l'attore, il paroliere
È vestito con le bretelle come un grosso ***** bianco
Non come un mostro alla Dr. Frankenstein. Come un mafioso
Come un ladro, la nave era come un cavallo volante. È la morte
Che ci minaccia come se avessimo torto
Piangiamo, piangiamo ora come una madre in lutto
Per questo ottantenne avanzato, per questo principe della luce.

Kalfou te kindeng miwo, miba ye.

P.S. Un omaggio a Frankétienne e alla sua famiglia, a Wendell Théodore
E compagnia, a Radio Métropole e a tutti i buoni Haitiani.
Le mie più sentite condoglianze a tutti! Siediti e lascia che la terra voli!
Questa è una traduzione di:
‘Le Navire Est Venu À Cheval Ou Hommage Au Fameux Poète Frankétienne’
‘The Ship Came Like A Flying Horse or Homage to the Famous Poet Frankétienne’

Copyright © Febbraio 2025, Hébert Logerie, Tutti i diritti riservati.
Hébert Logerie è autore di diverse raccolte di poesie.

— The End —