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Moshew Snurff Apr 2010
My oh my , dear oh my
Why sole me , deliberate shy
Arrouse me in meself inner sanctum
To cause penises go wild erectum

Why me frail and naive
Touched and grabbed feels so tactile
Breached and pinched gets me unleashed
Fortold and shadowed narrows me leached

Oh how i humble and crumble for pain
Pleasuring may not be enough, but not in vain
Showering me until it rains
Pumping my blood through my veins

Widely and unique i scorge and emerge
Make me *** till i purge
Bright and shiny i humbely traverse
For a non-stoping reverse
Diego Scarca Feb 2010
Alla voce della persona, ignorata,
non risponde che uno stesso sfondo
di suono paziente, vuoto.
Con gesti circospetti
non si fermano gli oggetti
lasciati in un punto.

C'è stato un giorno qualsiasi,
un avvenimento banale:
qualcuno che dormiva
nelle camere di fianco
mentre si parlava.
E continuan le abitudini.

Sul cortile riposano
la nera facciata
e gli archi dei terrazzi.
Da un angolo proviene
una vampata di terrore.
S'arresta il rumore dei fili
della luce sbattuti.
S'apre una corta reminiscenza.

Nello stesso spazio
occupato prima da un senso strano
ora è un cemento d'angoscia.
Sul parapetto del muro di fronte
cade qualcosa,
poi si muove un animale nel fondo.

Arriveranno altri perduti dettagli,
si sentirà l'assenza.
Quando dal vicolo si scorge
un'altra spoglia di ringhiera
e una parvenza di passi sulla ghiaia,
come un pazzo risvolto, si ripete,
nel grembo dell'essere t'assale,
senza speranza,
un incontrastato malessere
così forte che il tempo appare
nella posa arrogante degli oggetti.

Oltre la scarpata,
piani di terra asciutta, martoriata,
i campi dove si tuffi
l'acqua di motori accesi nella notte
e, dietro, il mare.
E' un disuguale accorgersi
delle distanze.

A volte si sostiene per ore
un manto di oscurità feroce
intorno ad una statua.
Poi non resta che il dissapore
per aver inteso domandare pietà
da un'inutile voce.
Diego Scarca, Architetture del vuoto, Torino, Edizioni Angolo Manzoni, 2007
Edoardo Alaimo Dec 2019
Per quanto ancora vedrai
il colore dei fiori, rigoglioso?
E il loro profumo, con questa brezza,
quanto spazio avrà percorso?
Che segno lasceranno i lor fusti
a chi li calpesterà?
Può un serpente
mordere persino il sole?

È qualcosa che capisco,
e che continuamente dimentico,
come un foglio che sbiadisce,
e che ogni tanto ricopio.

Come un cuore che soffre,
su ciò che è già andato,
che si rialza e rinasce,
con il petto rinvigorito.

Mi chiedo che sia l'immenso,
Un foglio bianco sporco,
Pieno di figure, di colori,
Un emozione dal nulla.
Mi chiedo se sai qualcosa di me,
Ora che non si scorge;
Anche l'immenso, ne son certo,
Procede verso il cambiamento.
Old poem, changed it a bit, I think it was unfair for it to stay hidden in my computer :)
Vladimir Lionter May 2020
From the same univer we graduated—
Policemen by spirit and calling. They
Would hold you up as an example. But you did
Happen to tell your colleages:”Good- bye!” One day
You won’t be missing without should- pieces,
In the Trade Union your job is great,
And let youth be educated by others—
You will back their rights better, I bet!
Worker’s rights’ violation’s scorge evil,
Policemen are infringed at work. Grandfather
Ilyich would “For rights!” in his speech appeal,
And add: “You’re going on a right road farther!”
And let democratism die. Colleagues,
We dare not be depressed, we dare not,
In the country is prospering putinism,
That is why we have got what we have got.
{22.01.2020}

*
Маргарите Христюшиной

Мы окончили единый универ –
Полицейские по духу и призванью!
Тебя ставили курсантам бы в пример,
Но сказала ты коллегам: «До свиданья!»

Без погон сейчас не пропадёшь –
В профсоюзе деятельность круче!
Пусть другие воспитают молодёжь –
Ты её права поддержишь лучше!

Нарушенье прав трудящихся как бич:
Полицейских ущемляют на работе!
«За права!» – воззвал бы дед Ильич.
И добавил: «Верно вы идёте!»

И пускай погиб демократизм,
Унывать, коллеги, мы не смеем!
Процветает нынче путинизм –
Потому имеем, что имеем!
{16.01.2020}

Translator - I. Toporov

— The End —