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Diego Scarca
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1
Diego Scarca
che
nevica
una
dei
sulle
parigi
della
sul
sui
del
quando
sera
perch
guido
sugli
nella
sulla
nel
gli
nei
neve
delle
nostra
nostre
tempo
citt
con
scende
nelle
cose
padre
voce
vita
lascia
mio
senza
notte
manto
vorrei
lasciami
lei
resta
mentre
chi
dove
nostri
alla
noi
luce
degli
oggetti
spalle
chiedermi
quel
questo
occhi
forse
fondo
sotto
cui
insieme
strada
avremmo
terra
voluto
fossimo
carta
cortile
dovuto
potessimo
senso
suono
calma
grandi
volta
vento
dal
prima
ignorata
cemento
finisce
ragione
negri
ancora
mia
uomini
stessa
intorno
stato
punto
rami
sai
poi
viale
persona
adesso
tratti
fumo
stesso
momento
ignora
muro
vetro
braccia
vetri
vicolo
luna
abbiam
stare
stanotte
potesse
stanchi
qualsiasi
cupola
brillano
fogli
corpo
continuan
torni
inerte
aria
fronte
sostiene
tremore
costruire
dessero
minuto
strano
arrosto
domandare
dormiva
passo
giochi
spazio
appare
sconfitti
ospedali
cosa
creste
riposano
padrone
cammina
rinunciare
vampata
accesi
stretta
ripete
rintocchi
coraggio
derelitti
rivedere
met
impazziscono
negli
quiete
alto
avverte
alta
stelle
salita
stanze
acerba
qualcuno
bordelli
vie
pulviscolo
lasciati
siede
abitudini
qualche
corta
disuguale
spietata
corte
tutto
nessun
tutte
reminiscenza
partita
camere
declamarli
castagne
occupato
inverno
gambe
inteso
lungo
cani
sonetti
fiocchi
quale
parvenza
vagabondare
petrarca
animale
foschia
dissolve
speranza
tossicomane
cantuccio
morti
morta
morte
rileggere
asciutta
parco
incominciano
pederasta
terminare
fare
rischiara
latta
fari
addobbi
cielo
conducente
credevo
tetri
scuote
frutteto
foglie
trainata
disegnate
mute
sbattuti
fango
sospetti
volte
alle
sopra
gente
qualcosa
fitta
facciata
spoglia
lontani
fiancheggia
perde
tuffare
vecchio
lenta
sgonfi
smarrita
plastica
pazzo
lunghe
bettole
luci
avviluppino
navi
angolo
sentiamo
camposanti
dimenticassimo
immagini
forte
voluti
mondo
volute
forti
fretta
parlava
grembo
ore
sguardi
ora
coperte
tremare
comando
mettessimo
visione
sopporti
antiquari
lusso
cade
povere
drogati
fiuti
incerti
possieda
aver
cappotti
contro
altro
perduta
altri
altre
park
darei
perduti
alberi
parapetto
vedon
autista
abbandonati
bel
attecchir
insicuro
barbone
magazzini
sere
abbandono
assente
marciapiede
contento
proviene
martoriata
risuonassero
autobus
accorgersi
parlare
dubbi
reale
riverbero
detto
oltre
magre
pergolato
risvolto
prostituta
perdono
spalanca
oscurit
archi
sagoma
hanno
aiuto
muove
distanze
fosse
colore
portare
sbattere
ammalati
passi
campana
fine
scrollarmelo
notturno
salotti
tenebre
fiacca
piani
esala
deserti
guardarci
bambini
agonia
televisione
terrore
ghetti
metta
griglia
ubriaco
dietro
oscuro
sentir
vuote
rantolo
febbre
cerca
fuoco
lastra
colorano
odono
feriti
posso
brillassero
quadri
ascoltare
dalle
sole
avuto
tettuccio
natale
fianco
pioppi
oggi
operai
troppo
stragi
scorge
tornare
pianto
sbagliare
droga
muovere
piante
vene
sbagli
sferza
mare
sbuca
cinema
bianchi
negozi
dama
grattacieli
tuffi
errore
cos
racconti
pista
feroce
vani
gesti
vano
casa
sfondo
versi
chieda
attraverso
aeroplani
urtano
nerastre
pianure
cane
pittori
legno
ravvicinate
caff
sollevano
elefanti
motori
frusco
ogni
finestra
chiese
lavorare
parte
abbandonano
parto
assiepata
viaggio
finiti
cantieri
riversa
riscritti
persone
alcolizzati
satelliti
statua
fatto
giorno
campi
arriveranno
osservare
uno
firmamento
corrono
circospetti
carosello
neon
cerchi
cabine
cercarti
terrazzi
chiudersi
illusione
vuoto
dissapore
avvenimento
distratta
inietta
presa
testa
giornali
dita
spazza
frasi
amare
piet
recinti
donne
donna
carretto
carezza
bisbiglia
gridare
moda
lasciate
matrone
commento
dettagli
banale
legate
malessere
nello
esalazioni
posa
secondi
carrozza
paziente
separa
sconnesso
autostrade
ringhiera
moribondi
ghiaia
risponde