Submit your work, meet writers and drop the ads. Become a member
I was meditating
with the life mudra
in an attempt
to understand life,
and so I chanted
the first word
that came to mind
and it was "Mo"
so I thought
of homosexuality
and Larry and Curly
and then I chanted
the second word
which came to mind
and it was "Da"
and I thought of
my late father
and just now
I think of stupidity
and then I chanted
the third word
which came to mind
and it was "Su"
so I thought of
my first girl friend
and I am thinking
of litigation
so I thought of
the fourth word
which came to mind
and it was "Ma"
so I thought of
my late mother
and the Korean word
for mind,
so I put them all together
and I got
"Modasuma"
which meant
spring, summer, fall, and winter
to me
and then I looked
modasuma
up on the internet
and gathered
in my ignorance
of the Spanish language
that moda suma
is a South American museum
that was visited
by Amy Winehouse.
karlotti Sep 2014
Femenina, pero sin excesos,
que fluya la luz de sus ojos
pero sin apagar los neones
de MONSANTO, luz biodegradable
pero agradable al tacto.
Libre y Natural, como un sombrero.
Mezcla sutil de lana y jacquard.
Silueta relajada a la altura del *****
como una virgen romana,
y un concierto de colores húmedos
según va cayendo la tarde
Muy casual a partir de los labios
y un lindo ABCdario  entre las piernas.
Transmisión sin pausa, dejando un eco
al volver a casa, sin caer en brazos
de una sonrisa armada hasta los dientes.
El color blanco es su aliado
y los pájaros pintados en el jardín
de sus sueños, en las manos, la imprescindible
lencería  de una imaginación sin prisas,
y la siempre impredecible pasión
en su fresquito pequeño, aroma a alba
con un poco de opio en los cristales.
Un look de muerte para terminar
con el ideal de hombre, todo sin dejar de ofrecer
la cara oculta de su luna, un poco descabellada
al caminar por el Mercado
dejando claro que su hogar no se marchita.
El éxito como una póliza de seguros
guardado a la altura de su láctea paradoja.
Y de vez en vez mostrar la plantación de flores
cultivadas por la maniquí secreta
que en ASIA o en los fiordos del alma, arde.
Sin dejar oír nunca un si te quiero
que no sea el fru fru de su trastienda,
seda y sede de coral *****, y una navajita
para degollar pecado como peces
sin dejar de ser sofisticada con los dedos
y una delicadez a prueba de balas.

Es lo que se va llevar en las Avenidas de este Otoño.
Y un cielo en rama para amar un poco.
Triste há de ser; curto e doce e terno.
Que seja breve dizendo tudo.

Que seja doce confeito de manhã eterna.
Que seja belo qual água de cachoeira.
Que a pureza o invada: morte indolor.
Da febre se dissipe como quem à tempestade vence.
**
Fonte: Cadernos de Sizenando, vol. II, 2016
liz May 2018
hi, i live a wonderful life
smiles all around me
but i could have died twice
hidden things under my eyelids
that nobody else sees,
grimy thoughts collect in wastebaskets
but i still move like the breeze
always smile at the old ladies
on my way out of church
even if smiling at a time like this
makes my effing stomach lurch
oh, i'm happy, sure
got lots of blessings in my pockets
took my meds this morning,
i'm feeling just fine;
still seems a little plastic to me
these bright smiles, even real ones
that i hand out like newsletters
saying "i'm so joyful, not depressed!"
even when people ask i say that:
lying through those pearly whites
maybe twisting the truth a bit
to fit the social standard.
i am so joyful, true enough
even if smiles feel like lies sometimes.
real talk: i'd hit rock bottom twice in my short life.
i'm a-okay now. but it's still surreal sometimes.
i love smiling, i love those old ladies.
but it is still weird on days where i'm not okay
and i'm so trained to smile and seem happy
even if i'm literally falling to pieces :)

if you don't read italian, the title means:
"smiles are always in fashion", something my nonna would always say.

p.s. sorry for the rhyme failure, lol
tangshunzi Jun 2014
<p><p> Call me prevedibile.ma mi piace un matrimonio cortile .tutto grazie al padre della sposa .E quando il cortile è questo grande .è il mio modo preferito per iniziare la giornata .Susan Beard design catturato una giornata così bella .che passerò la mia giornata proprio qui nella gallery !<p><p> ColorsSeasonsSummerSettingsal affresco 2StylesTraditional Elegance<p> dalla splendida sposa .Jen e Brian incontrati alla Georgetown University nell'autunno del 2004 ( Brian un sophomore .Jen un Freshman ) !Hanno iniziato ufficialmente incontri nel mese di aprile del 2005.in modo colpito nel segno otto anni prima del loro matrimonio l'8 giugno !Su  <a href="http://www.belloabito.com/abiti-da-sposa-corti-c-49"><b>abiti da sposa corti</b></a>  26 maggio.2013 Brian si mise su un ginocchio durante un viaggio in bicicletta sopra il Golden Gate Bridge di San Francisco .California!Hanno  <p><a href="http://www.belloabito.com/goods.php?id=695" target="blank"><img width="240" height="320" src="http://188.138.88.219/imagesld/td//t35/productthumb/1/4416335353535395744.jpg"></a></p>  continuato il viaggio a celebrare vigneti di tutto Sonoma e Napa Valley.Jen è un acquirente a Bloomingdale e Brian è un Associate Investment Banker presso Credit Suisse .Attualmente vivono insieme nel West Village di New York City.<p> Jen non può immaginare un posto più meraviglioso per crescere rispetto al suo 100 anni vecchia casa in pietra ( sapere come Colmar) nella linea principale di Filadelfia .Il destino può avere  <a href="http://www.belloabito.com/abiti-da-sposa-c-1"><b>abiti da sposa on line</b></a>  .Brian ' nonna vive a soli dieci minuti da Jen ' famiglia e quindi la zona è diventata una destinazione popolare per la coppia di trascorrere del tempo con la famiglia e prendersi una pausa dalla vita frenetica della città .Crescere con due sorelle .La casa di famiglia Donohoe era sempre vivace con le ragazze in giro la tenuta di 3 ettari che includono una piscina e un campo da tennis .Che si trattasse di una sfilata di moda .una festa in piscina .un gioco di dress up .tag o il tennis .negli ultimi tre decenni inondati questa casa con meravigliosi ricordi di un amore.famiglia felice e dell'infanzia .Jen e Brian si sono trovati la fortuna di avere l' opportunità di condividere non solo con i loro cari ad un bellissimo posto che è stato così speciale per entrambi .ma a fare la loro prima memoria.come marito e moglie in un luogo che incarna così chiaramente lo spiritodell'amore e della famiglia .Come le immagini mostrano chiaramente che era senza dubbio il giorno più bello sia Jen e la vita di Brian .<p> Il cortile è pieno di bellissimi giardini all'italiana ispirato un elegante tema festa in giardino .Immaginato come un affare giardino -chic romantico e lussureggiante .combinando elementi del giardino casuali ( ad esempio le tabelle fattoria di legno nella cena di tende ) con i dettagli formali.come vasi d'argento .tenting drappeggiato e lampadari appesi .La cravatta dress code facoltativo nero iniettato formalità al concetto di un matrimonio cortile.La serata è iniziata con un cocktail intorno alla piscina e giardini seguita da una cena seduti e balli sul campo da tennis tenda della famiglia <p> Fotografia : Susan Beard | dell'artista: . Blossom Productions | Wedding Planner : I DO Wedding Consulting | Floral Design : Table Art| Abito da sposa : Amsale | Inviti : Loveleigh Inviti | Catering : Feastivities | illuminazione : Eventions | banda : Starlight Orchestre | <b>abiti da sposa corti</b>  Hair \u0026 Make Up : Aleksandra Ambrozy | Tenda : EventQuipAmsale è un membro del nostro Look Book .Per ulteriori informazioni su come vengono scelti i membri .fare clic qui .Aleksandra Ambrozy Trucco e Capelli Artistry è un membro del nostro Little Black Book .Scopri come i membri sono scelti visitando la nostra pagina delle FAQ .Aleksandra Ambrozy Trucco e ... VISTA</p>
Tented Backyard Wedding Colmar_vestiti da sposa
Diego Scarca Dec 2010
Nevica a Parigi
sugli alberi di carta,
sugli addobbi di Natale sgonfi,
sui bambini di plastica
e sui castelli di latta.

Nevica a Parigi una neve fiacca
che s’incolla ai cappotti della gente
che si trascina per strada
con aria distratta.

Nevica nei caffè,
attraverso i vetri,
sui boulevards deserti
e sui nostri sguardi tetri.

Si colorano di bianco
la cupola dell’albergo di lusso,
il tettuccio dell’edicola senza giornali,
il carretto delle castagne arrosto,
il marciapiede su cui scivola una dama
e cerca un cantuccio il barbone.

Nevica a Parigi, senza ragione,
sulle donne e sugli uomini.



Nevica nei grandi magazzini,
nelle chiese vuote
e nelle nostre stanze.
Sulle autostrade inondate di fango
che corrono sopra la città,
sulle scarpate coperte d’immondizia
e sulle nostre frasi lasciate a metà.

Nevica a Parigi sulla terra
del parco in cui non attecchirà
più l’erba, sulla nostra visione
acerba delle cose.
Nevica a Parigi come per illusione.



Nevica perché non ha
nessun senso che nevichi,
perché siamo in inverno
ma non è detto che torni
il bel tempo.

Nevica sul cemento
di chi ha avuto il coraggio
di costruire i grattacieli per i grandi
e le cabine di comando
per gli uomini d’affari
dagli occhi stanchi.



Nevica sui ghetti e sulle città satelliti,
sulle lampade al neon
dei luna park abbandonati.
Nevica, in televisione e al cinema,
per i negri, i bianchi,
le persone sole e gli alcolizzati.

Nevica e le cose si perdono
in un pulviscolo.
Da un vicolo sbuca
un autobus senza autista,
da un altro una carrozza
trainata da elefanti.
In un carosello di fiocchi di neve
impazziscono le immagini.

Nevica a Parigi sui camposanti.



Nevica nei bordelli e nelle bettole,
nei salotti alla moda,
nei negozi degli antiquari
e nei quadri che i pittori
non hanno fatto a tempo
a terminare…

Nevica sugli operai stanchi
di non lavorare,
sulle matrone che si abbandonano
alle braccia dei drogati.
Nevica sugli ospedali e sugli ammalati.



Nevica sugli aeroplani e sulla notte,
sulle navi e sul vento,
sull’eco delle stragi,
sul pianto dei feriti
e sul rantolo dei moribondi.

Nevica a Parigi
sul tempo che finisce
in un’esplosione di secondi.



Nevica sulla neve
e nevicherà ancora.
E’ una neve che a tratti ci sferza
e a tratti ci ignora.
E’ una neve che spazza via tutto,
una neve spietata.
Perché a Parigi da oggi nevica
nella nostra mente annebbiata.
Diego Scarca, Architetture del vuoto, Torino, Edizioni Angolo Manzoni, 2007
La noche se abre
Granada desgranada
Hay estrellas arriba y abajo
Unas son peces dormidos en el río
Otras cantan en un extremo del cielo
Altas fogatas en los repliegues del monte
Resplandores partidos
Hay estrellas falaces que engañan a los viajeros
La Estrella Polar ardió pura y fría en las noches de mi
infancia
La Estrella del Nacimiento nos llama a la vida
Es una invitación a renacer porque cada minuto podemos nacer a
la nueva vida
Pero todos preferimos la muerte
Hay las estrellas del Hemisferio Austral que no conozco
La Cruz del Sur que aquella muchacha argentina llevaba en su alhajero
Nunca olvidaré la estrella verde en la noche de Yucatán
Pero entre todas hay una
Luz recogida Estrella como una almendra
Grano de sal
No brilla en los cuellos de moda
Ni en el pecho del General
Va y viene sin ruido por mis recuerdos
Su ausencia es una forma sutil de estar presente
Su presencia no pesa
Su luz no hiere
Va y viene sin ruido por mis pensamientos
En el recodo de una conversación brilla como una mirada que no
insiste
Arde en la cima de un silencio imprevisto
Aparece en un paseo solitario como un sabor olvidado
Modera con una sonrisa la marea de la vida
Silenciosa como la arena se extiende
Como la yedra fantasma sobre una torre abandonada
Pasan los días pasan los años y su presencia invisible me
acompaña
Pausa de luz entre un año y otro año
Parpadeo
Batir de dos alas en un cuarto olvidado
Su luz como un aceite brilla esta noche en que estoy solo
Ha de brillar también la última noche


  Aislada en su esplendor
  La mujer brilla como una alhaja
  Como un arma dormida y temible
  Reposa la mujer en la noche
  Como agua fresca con los ojos cerrados
  A la sombra del árbol
  Como una cascada detenida en mitad de su salto
  Como el río de rápida cintura helado de pronto
  Al pie de la gran roca sin facciones
  Al pie de la montaña
  Como el agua del estanque en verano reposa
  En su fondo se enlazan álamos y eucaliptos
  Astros o peces brillan entre sus piernas
  La sombra de los pájaros apenas oscurece su ****
  Sus pechos son dos aldeas dormidas
  Como una piedra blanca reposa la mujer
  Como el agua lunar en un cráter extinto
  Nada se oye en la noche de musgo y arena
  Sólo el lento brotar de estas palabras
  A la orilla del agua a la orilla de un cuerpo
  Pausado manantial
  Oh transparente monumento
  Donde el instante brilla y se repite
  Y se abisma en sí mismo y nunca se consume


  Llorabas y reías
  Palabras locas peces vivaces frutos rápidos
  Abría la noche sus valles submarinos
  En lo más alto de la hora brillaba el lecho con luz fija
  En la más alta cresta de la noche brillabas

  Atada a tu blancura
  Como la ola antes que se derrame
  Como la dicha al extender las alas
  Reías y llorabas
  Encallamos en arenas sin nadie
  Muros inmensos como un No
  Puertas condenadas mundo sin rostro
  Todo cerrado impenetrable
  Todo daba la espalda
  Salían de sus cuevas los objetos horribles
  La mesa volvía a ser irremediable para siempre mesa
  Sillas las sillas
  Máscara el mundo máscara sin nadie atrás
  Árido lecho a la deriva
  La noche se alejaba sin volverse siquiera
  Llorabas y reías
  La cama era un mar pacífico
  Reverdecía el cuarto
  Nacían árboles nacía el agua
  Había ramos y sonrisas entre las sábanas
  Había anillos a la medida de la dicha
  Pájaros imprevistos entre tus pechos
  Plumas relampagueantes en tus ojos
  Como el oro dormido era tu cuerpo
  Como el oro y su réplica ardiente cuando la luz lo toca
  Como el cable eléctrico que al rozarlo fulmina
  Reías y llorabas
  Dejamos nuestros nombres a la orilla
  Dejamos nuestra forma
  Con los ojos cerrados cuerpo adentro
  Bajo los arcos dobles de tus labios
  No había luz no había sombra
  Cada vez más hacia el fondo
  En el ***** velero embarcados
El gobierno francés, ¿o fue el gobierno inglés?, puso una lápida
En esa casa de 8 Great College Street, Camden Town, Londres,
Adonde en una habitación Rimbaud y Verlaine, rara pareja,
Vivieron, bebieron, trabajaron, fornicaron,
Durante algunas breves semanas tormentosas.
Al acto inaugural asistieron sin duda embajador y alcalde,
Todos aquellos que fueran enemigos de Verlaine y Rimbaud cuando vivían.

Con la tristeza sórdida que va con lo que es pobre,
No la tristeza funeral de lo que es rico sin espíritu.
Cuando la tarde cae, como en el tiempo de ellos,
Sobre su acera, húmedo y gris el aire, un organillo
Suena, y los vecinos, de vuelta del trabajo,
Bailan unos, los jóvenes, los otros van a la taberna.

Corta fue la amistad singular de Verlaine el borracho
Y de Rimbaud el golfo, querellándose largamente.
Mas podemos pensar que acaso un buen instante
Hubo para los dos, al menos si recordaba cada uno
Que dejaron atrás la madre inaguantable y la aburrida esposa.
Pero la libertad no es de este mundo, y los libertos,
En ruptura con todo, tuvieron que pagarla a precio alto.

Sí, estuvieron ahí, la lápida lo dice, tras el muro,
Presos de su destino: la amistad imposible, la amargura
De la separación, el escándalo luego; y para éste
El proceso, la cárcel por dos años, gracias a sus costumbres
Que sociedad y ley condenan, hoy al menos; para aquél a solas
Errar desde un rincón a otro de la tierra,
Huyendo a nuestro mundo y su progreso renombrado.

El silencio del uno y la locuacidad banal del otro
Se compensaron. Rimbaud rechazó la mano que oprimía
Su vida; Verlaine la besa, aceptando su castigo.
Uno arrastra en el cinto el oro que ha ganado; el otro
Lo malgasta en ajenjo y mujerzuelas. Pero ambos
En entredicho siempre de las autoridades, de la gente
Que con trabajo ajeno se enriquece y triunfa.

Entonces hasta la negra prostituta tenía derecho de insultarlos;
Hoy, como el tiempo ha pasado, como pasa en el mundo,
Vida al margen de todo, sodomía, borrachera, versos escarnecidos,
Ya no importan en ellos, y Francia usa de ambos nombres y ambas obras
Para mayor gloria de Francia y su arte lógico.
Sus actos y sus pasos se investigan, dando al público
Detalles íntimos de sus vidas. Nadie se asusta ahora, ni protesta.

"¿Verlaine? Vaya, amigo mío, un sátiro, un verdadero sátiro.
Cuando de la mujer se trata; bien normal era el hombre,
Igual que usted y que yo. ¿Rimbaud? Católico sincero,
como está demostrado".
Y se recitan trozos del "Barco Ebrio" y del soneto a las "Vocales".
Mas de Verlaine no se recita nada, porque no está de moda
Como el otro, del que se lanzan textos falsos en edición de lujo;
Poetas mozos de todos los países hablan mucho de él en sus provincias.

¿Oyen los muertos lo que los vivos dicen luego de ellos?
Ojalá nada oigan: ha de ser un alivio ese silencio interminable
Para aquellos que vivieron por la palabra y murieron por ella,
Como Rimbaud y Verlaine. Pero el silencio allá no evita
Acá la farsa elogiosa repugnante. Alguna vez deseó uno
Que la humanidad tuviese una sola cabeza, para así cortársela.
Tal vez exageraba: si fuera sólo una cucaracha, y aplastarla.
tangshunzi Jun 2014
matrimoni australiani non mancano mai di farmi un po 'tantino geloso di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di parteciparvi .Perché quando prendo una sbirciatina a un matrimonio come questo da Sarah Bamford Fotografia So solo che gli ospiti sono ancora parlando di quanto sia divertente che avevano in questo matrimonio oggi .E ' la perfetta combinazione di moda e sentimentale .e c'è molto di più vi aspetta qui .

Condividi questa splendida galleria

Da Sarah Bamford Photography.This matrimonio era pura perfezione .Beatitudine Vintage ed eccellenza fai da te.Ogni splendido dettaglio è stato creato dalla sposa e lo sposo compresi i menu .centrotavola .la torre torta .bouquet e ospite book.The sposo anche fatto i tavoli di accoglienza da vecchi pallet in legno.Tale quota coppia un uno su un milione amore e la connessione e traspariva il giorno più di ogni altra cosa .Erano così facile andare e gli ospiti ci sono svanite abiti da sposa corti dalla bellezza di tutto questo.La cerimonia si è svolta nel bellissimo giardino percorso di Seppeltsfield Cantina abiti da sposa corti nella Barossa Valley .con la reception in un epoca ispirata tendone sul prato sopra .

Questo matrimonio aveva tutto.Una grande festa nuziale vestiti da sposa splendido .musica acustica dal vivo durante la cerimonia .polaroid .e naturalmente una torta ciambella di nozze per coronare il tutto !La giornata è stata perfetta e l'amore tra Olivia e Matt era indescrivibile .. Ancora una volta .pura perfezione e ispirazione Fotografia



: Sarah Bamford Fotografia | Doughnuts : Athelstone Bakehouse | Fiori ( di origine ) : Adelaide Central Markets | Fiori ( di origine ) : Adelaide Central Markets | Venue - cerimonia e il ricevimento : Seppeltsfield
http://www.belloabito.com/abiti-da-sposa-corti-c-49
http://www.belloabito.com/abiti-da-sposa-c-1
http://www.belloabito.com/goods.php?id=118
Vintage Adelaide Nozze di Seppeltsfield Winery_abiti da sposa 2014
judy smith Sep 2016
Fashion Week is coming to Brew City Thursday through Saturday, with 24 designers showcasing fashions ranging from athleisure to bridal and evening wear.

“Fashion is more than L.A. or New York,” said Deborah Reimer, the event’s primary organizer. “We’re not just about beer and cheese. Milwaukee has a lot of talent and the fashion industry is growing, and it is time that it gets seen in the public eye.”

Nightly fashion shows will feature eight designers each. About half of the designers are new to Milwaukee Fashion Week, while the rest are returning from the 2015 show. The designers range in experience, with students from Mount Mary and the Art Institute of Wisconsin participating. The shows draw designers from the Milwaukee, Chicago and Madison areas.

In its second year, the event moved to the Hyatt Regency Milwaukee in the hotel’s circular rooftop ballroom, Vue. Last year, fashion shows took place at three locations downtown. During intermission and at the end of the show, designers and models will interact with the audience, who will get a chance to look at the garments up close.

On Thursday, see Emily Ristow's unique everyday wear and Erin Aubrey's custom dyed, high fashion designs. The show includes men’s designers too. Allison Jarrett creates tailored looks for men and women.

Friday, check out Moda Muñeca for something with an edge. The line is designed by Chelsea Stotts, who was the RAWMilwaukee Fashion Designer of the Year. Jordan Weber's classic and elegant evening wear will also go down the runway.Read more at:http://www.marieaustralia.com/formal-dresses-brisbane | www.marieaustralia.com/****-formal-dresses
judy smith Dec 2016
"I wouldn't know what to do; I think I would just rot in a corner," replied Zandra Rhodes when asked if she plans to retire anytime soon. The 76-year old British designer who was down in KL (it's her fourth time here now) for the recent KL Alta Moda held at Starhill Gallery where she showed a collection of beautiful songket pieces alongside her signature chiffon print dresses, shows no signs of slowing down even after an extensive six decade-long career that has seen her dressing both rockstars and royalty.

Dressed in one of her designs – a stunning midnight blue, tiered kaftan dress covered all over in gold squiggles, huge pearls and her trademark fuchsia bob, red lips and blue eyeshadow-rimmed eyes, Rhodes maintained a spirited, bubbly cheer at Ritz Carlton where we finally sat down with her after stealing her away mid-tea with the crème de la crème of Malaysia's society.

What's the story behind the collection that we've just seen?

We did a collection initiated by Dodi Mohammad – one that really focused on songket. We chose lovely iridescent greens and pinks, and various groups of clothes. Then I designed and worked on the weaves to make suits and short dresses. It was really to give it another look. Three quarters of the collection are made up of Malaysian songket weaves.

What about the archive looks that you included? How do they relate to the new collection?

I had students who couldn't believe how people were copying the things that I've did in the past – like the pink dress for Princess Diana or the gold dress that Pat Cleveland wore dancing at Studio 54. They suggested that I produce the collection again in a new look, so we did that for Matches Fashion in UK.

Your AW16 collection is said to be inspired by Studio 54 back in its heyday. Would you be able to share with us an interesting story of your own at Studio 54?

I remember with shame going to Studio 54 when they reopened. I sat down in the corner and I was so tired, I fell asleep. I'm sure I was the only person who would fall asleep in Studio 54. I also remember lots of times it was like the parting of the Red Sea when you went in there with Bianca Jagger or Pat Cleveland.

Could you tell us about the Hieronymus Bosch-inspired prints you created for Pierpaolo Piccioli's first solo collection at Valentino?

That was one of the most amazing experiences in my life. He flew over with two of his assistants, opened the Hieronymus Bosch book and said he wanted the collection based on that. And I'm thinking, "Do we want naked people all over it?" It was a fantasy look that I was completely overwhelmed with. I came up with five or six initial ideas and he would look at the things I did and say, "I like your wiggle" or "I like this." Finally, he looked at one of my designs – a lipstick design I had done in 1963 – and said that he wanted daggers and hearts, so we turned that into daggers and hearts and it was wonderful.

Is there anyone else on your collaboration wishlist?

Oh gosh, that's difficult. I think I really just pick and choose. For example, we're currently working on the idea of me doing a print for Anna Sui who is going to have an exhibition in my museum in London. We're going to do the print here in Malaysia using Malaysian fabrics.

Your dresses have been worn by iconic stars from Princess Diana to Pat Cleveland. If you could design an outfit for a current It girl, who would it be for?

I would love to do something for Princess Kate. It would be fabulous to do something for her. She always looks good.

If you could describe Malaysia as a print, what would it look like?

Mad Malaysian houses! I love looking at these tall blocks with curved roofs. I've done a Manhattan print but I think I should do a KL print. You'd need to put the Twin Towers in. I think there's room for a lot of things.

What projects have you got lined-up for the future?

At the moment, I'm designing for the Turandot opera, which is about a mad Chinese princess and a pair of lovers that get beheaded. It's wonderfully mad. It's due to be out in San Diego in 2018.

You've been working since the 60s, any plans of settling into retirement soon?

I wouldn't know what to do; I think I would just rot in a corner.

What inspires you?

Wonderful people. I think it's one's friends. It's very important to do something and exchange ideas. I also love traveling when I get the chance. It's really a case of seeing how far my adventures can take me.

What do you think has been the key to your longevity in this industry?

I'd say longevity is the result of hard work and enjoying what you do. If you do something and it doesn't succeed, you pick yourself up and have another go. You never give up.

Describe yourself in 3 words.

Pink, short, makeup.

What would your hair be if not pink?

I think it will be several different colors. I see all these people with all these different colours, I think I might try that next.

What's your hobby?

Cooking and gardening.

If you weren't a fashion designer, what would you be doing?

I don't know, I don't have time to think about that.

What's the best advice anyone has ever given you?

Oh, good one! Be careful who you step on going up, cause you might have to lean on them going down.Read more at:www.marieaustralia.com/one-shoulder-formal-dresses | http://www.marieaustralia.com/red-formal-dresses
reyftamayo Aug 2020
ang dami **** gusto
lahat na lang pinapangarap.
sana nga ay sapat ang panahon
o 'di kaya'y sobra-sobra pa.
mataas abutin pinipilit pa rin
kung mababa naman, walang kagana-gana.
nasa'n kaya 'yong tamang-tama?
hindi na makuntento kahit kailan
laging nag-aasam ng bago
lalo na 'yong naiiba
para bang moda na papalit-palit.
hanggang saan kaya
ang lakas na makakaya?
upang itong mundo'y hubugin
sa gusto at ayaw ng iyong sarili?
masaklap kung minsan ang buhay na ito
kaya kailangan ang tibay ng loob.
umasa sa liwanag na dala ng pag-asa,
konting tiis lang,
umaga na naman.
La España de charanga y pandereta,
cerrado y sacristía,
devota de Frascuelo y de María,
de espíritu burlón y alma quieta,
ha de tener su mármol y su día,
su infalible mañana y su poeta.
En vano ayer engendrará un mañana
vacío y por ventura pasajero.
Será un joven lechuzo y tarambana,
un sayón con hechuras de bolero,
a la moda de Francia realista
un poco al uso de París pagano
y al estilo de España especialista
en el vicio al alcance de la mano.
Esa España inferior que ora y bosteza,
vieja y tahúr, zaragatera y triste;
esa España inferior que ora y embiste,
cuando se digna usar la cabeza,
aún tendrá luengo parto de varones
amantes de sagradas tradiciones
y de sagradas formas y maneras;
florecerán las barbas apostólicas,
y otras calvas en otras calaveras
brillarán, venerables y católicas.
El vano ayer engendrará un mañana
vacío y ¡por ventura! pasajero,
la sombra de un lechuzo tarambana,
de un sayón con hechuras de bolero;
el vacuo ayer dará un mañana huero.
Como la náusea de un borracho ahíto
de vino malo, un rojo sol corona
de heces turbias las cumbres de granito;
hay un mañana estomagante escrito
en la tarde pragmática y dulzona.
Mas otra España nace,
la España del cincel y de la maza,
con esa eterna juventud que se hace
del pasado macizo de la raza.
Una España implacable y redentora,
España que alborea
con un hacha en la mano vengadora,
España de la rabia y de la idea.
A veces me figuro que estoy enamorado,
y es dulce, y es extraño,
aunque, visto por fuera, es estúpido, absurdo.
Las canciones de moda me parecen bonitas,
y me siento tan solo
que por las noches bebo más que de costumbre.
Me ha enamorado Adela, me ha enamorado Marta,
y, alternativamente, Susanita y Carmen,
y, alternativamente, soy feliz y lloro.
No soy muy inteligente, como se comprende,
pero me complace saberme uno de tantos
y en ser vulgarcillo hallo cierto descanso.
Noche estrellada en aceptable uso,
con pálidos reflejos y opacidad lustrosa,
vieja chistera inútil en los tiempos que corren
como escuálidos galgos sobre el mundo,
definitivamente eres un lujo
que ha pasado de moda.

Tras la fría superficie de las calles de luna,
el alcanfor del sueño conserva en el almario
de la ciudad oscura a los que duermen
y no te verán nunca.

Yo, sin embargo, te llevo en la cabeza,
vieja noche de copa,
y cuando vuelvo a casa sorteando
imprevisibles gatos y farolas,
te levanto en un gesto final ceremonioso
dedicado a tus brillos y a mi sombra,
y te dejo colgada allá en lo alto
-¡hasta mañana, noche!-,
negra, deshabitada, misteriosa.
Soñé que comulgaba, que brumas espectrales
envolvían mi pueblo, y que Nuestra Señora
me miraba llorar y anegar su Santuario.
Tanto lloré, que al fin mi llanto rodó afuera
e hizo crecer las calles como en un temporal;
y los niños echaban sus barcos papeleros,
y mis paisanas, con la falda hasta el huesito,
según se dice en la moda de la provincia,
cruzaban por mi llanto con vuelos insensibles,
y yo era ante la Virgen, cabizbaja y benévola,
el lago de las lágrimas y el río de respeto...
Casi no he despertado de aquella maravilla
que enlazará mis Últimos óleos con mi Bautismo;
un día quise ser feliz por el candor,
otro día, buscando mariposas de sangre,
mas revestido ya con la capa de polvo
de la santa experiencia, sé que mi corazón,
hinchado de celestes y rojas utopías,
guarda aún su inocencia, su venero de luz:
¡el lago de lágrimas y el río del respeto!
La plaza sola (gris el aire,
negros los árboles, la tierra
manchada por la nieve),
parecía, no realidad, mas copia
triste sin realidad. Entonces,
ante el umbral, dijiste:
viviendo aquí serías
fantasma de ti mismo.
Inhóspita en su adorno
parsimonioso, porcelanas, bronces,
muebles chinos, la casa
oscura toda era,
pálidas sus ventanas sobre el río,
y el color se escondía
en un retablo español, en un lienzo
francés, su brío amedrentado.
Entre aquellos despojos,
proyecto, el dueño estaba
sentado junto a su retrato
por artista a la moda en años idos,
imagen fatua y fácil
del dilettante, divertido entonces
comprando lo que una fe creara
en otro tiempo y otra tierra.
Allí con sus iguales,
damas imperativas bajo sus afeites,
caballeros seguros de sí mismos,
rito social cumplía,
y entre el diálogo moroso,
tú oyendo alguien me dijo: "Me ofrecieron
la primera edición de un poeta raro,
y la he comprado", tu emoción callaste.
Así, pensabas, el poeta
vive para esto, para esto
noches y días amargos, sin ayuda
de nadie, en la contienda
adonde, como el fénix, muere y nace,
para que años después, siglos
después, obtenga al fin el displicente
favor de un grande en este mundo.
Su vida ya puede excusarse,
porque ha muerto del todo;
su trabajo ahora cuenta,
domesticado para el mundo de ellos,
como otro objeto vano,
otro ornamento inútil;
y tú cobarde, mudo
te despediste ahí, como el que asiente,
más allá de la muerte, a la injusticia.
Mejor la destrucción, el fuego.
Qué hicisteis vosotros, gidistas
intelectualistas, rilkistas,
misterizantes, falsos brujos
existenciales, amapolas
surrealistas encendidas
en una tumba, europeizados
cadáveres de la moda,
pálidas lombrices del queso
capitalista, qué hicisteis
ante el reinado de la angustia,
frente a este oscuro ser humano,
a esta pateada compostura,
a esta cabeza sumergida
en el estiércol, a esta esencia
de ásperas vidas pisoteadas?

No hicisteis nada sino la fuga:
vendisteis hacinado detritus,
buscasteis cabellos celestes,
plantas cobardes, uñas rotas,
«belleza pura», «sortilegio»,
obras de pobres asustados
para evadir los ojos, para
enmarañar las delicadas
pupilas, para subsistir
con el plato de restos sucios
que os arrojaron los señores,
sin ver la piedra en agonía,
sin defender, sin conquistar,
más ciegos que las coronas
del cementerio, cuando cae
la lluvia sobre las inmóviles
flores podridas de las tumbas.
Una música íntima no cesa,
porque transida en un abrazo de oro
la Caridad con el Amor se besa.
¿Oyes el diapasón del corazón?
Oye en su nota múltiple el estrépito
de los que fueron y de los que no son.
Mis hermanos de todas las centurias
reconocen en mí su pausa igual,
sus mismas quejas y sus propias furias.
Soy la fronda parlante en que se mece
el pecho germinal del bardo druida
con la selva por diosa y por querida.
Soy la alberca lumínica en que nada,
como perla debajo de una lente,
debajo de las linfas, Scherezada.
Y soy el suspirante cristianismo
al hojear las bienaventuranzas
de la virgen que fue mi catecismo.
Y la nueva delicia, que acomoda
sus hipnotismos de color de tango
al figurín y al precio de la moda.
La redondez de la Creación atrueno
cortejando a las hembras y a las cosas
con un clamor pagano y nazareno.
¡Oh Psiquis, oh mi alma: suena a son
moderno, a son de selva, a son de orgía
y a son marino, el son del corazón!
¡Tu pasado!... bien mío,
Ser de mí ser amado,
Porque un pasado tienes también, un gran pasado,
Lleno de venturanza, de afanes y de hastío…

¡Y pensar que esta bella cabecita adorada
Está llena de goces antiguos, de aprensiones,
De sombras, tal vez grandes o leves, y visiones
Y ensueños, en que nunca figuré para nada!

Dime otra vez las cosas que cien veces te he oído;
De los recuerdos tuyos tengo idea borrosa…
¡Ah! detrás de tus ojos aquella noche hermosa,
¡Aquel hondo misterio por mí desconocido!...
Y esos tiempos lejanos, esos remotos días,
Cuando niña jugabas corriendo en la pradera,
Suelta sobre los hombros la blonda cabellera,
Como te veo en estas vagas fotografías…
Cuéntame: ¿es cierto que este retrato deslucido
Es tuyo? Hoy al mirarlo ¡quién hubiera creído
Que a ser bonita, al paso del tiempo, llegarías!
Y, dime: ¿en qué pensabas entonces? ¿Qué decías?

¿Existía de veras ese jardín que veo?
¿De qué lado quedaba de la verja la entrada?
¿Y es tu fotografía, casi ahora borrada,
La de esta muchachita de semblante tan feo?
Y, dime: ¿este sombrero, de una moda pasada,
Fue tuyo? ¿Y estas gentes de mirada severa
Te conocieron antes que yo te conociera?
¿A esas gentes le debes aquel viaje que hiciste
Siendo niña, y la noche primera que pasaste
En un tren, la primera selva que contemplaste
Y la primera playa que en tu existencia viste?
¿Ellas la mano suya solícita te han dado
Y en lugares difíciles te llevaron al hombro,
Y en ocasiones, viendo tu temor y tu asombro,
Amables te dijeron: «¿Niña, tenga cuidado?»
¿Por qué en aquellos días no me encontré a tu lado?

Llevarte lejos, sola, mi encanto habría sido,
Y para que gozaras con rostro sonreído,
Itinerarios bellos yo te habría inventado.
Las noches, los estíos te habría revelado
-Mi espíritu en tus ojos radiantes abstraído-,
Y el deleite recóndito que el alma absorta siente
En los caminos solos, al venir el poniente;
Y los nombres de aldeas habrías aprendido…
No te habría ocultado sus encantos la tierra,
Y todos los tesoros que entre su seno encierra.
De horizontes espléndidos, llenos de poesía;
De países lejanos y ciudades que un día
Tus miradas en éxtasis hubieran contemplado.
Gloria hubiera surgido para tu amante guía.
¡No saben esas gentes cuánto me han usurpado!...

Más ¡todo irreparable! Que es la suerte voltaria,
Y aire esas gentes tienen de ser gente ordinaria.
Y debo confesarte que si de vez en cuando
Vemos ambos las cosas de modo diferente,
-¿Y para qué ocultarlo?- la culpa es de esa gente
Que de unas vacaciones el placer pretextando,
Al azar te llevaron, sin darse cuenta de ello,
Y antes que yo en tu vida te pusieron su sello.

Mas ¿para qué pensamos en cosas de otros días?...
Vuelve a poner en orden esas fotografías.
Hay ciudades que son capitales de gloria
y otras que son ciudadelas del asco

hay ciudades que son capitales de audacia
y otras que apenas son escombreras del miedo

pero aun sin llegar a esos extremos
en unas y otras hay rasgos comunes

el puerto / la avenida principal /
callejón de burdeles / la catedral severa

monumentos donde dejan sus flores
ex tiranos y sus máscaras de odio

hay suburbios que ocultan la otra cara
la miserable la mendiga

metrópolis de atmósfera viciada
y otras que apenas tienen un smog espiritual

ciudades con sus mafias barrasbravas y sectas
y otras con angelitos ya pasados de moda

pero aun sin llegar a esos extremos
ostentan atributos compartidos

por ejemplo el deber de estar alegres
durante el carnaval de fecha fija

y mostrarse llorosas y agobiadas
el día de difuntos o en su víspera

o estar enamoradas y tiernísimas
el st.valentine's day que trajeron del norte

hay ciudades que osan defenderse
de la hipocresía y el consumismo

y otras que se entregan indefensas
al consumismo y la hipocresía

ciertamente ninguna ciudad es tan infame
ni tan espléndida o deslumbrante

tal vez una y otra sean de fábula
pensadas desde cierta soledad ominosa

pero aun en las franjas de quimera
en los puntos que nacen del desvelo

hay ciudades para vivir / y otras
en las que no querría ni caerme muerto
Muzaffer Jun 2019
gözlerimde
yüzme kararınız
şimdiye dek
hiç olmadığım kadar
mutlu hissettiriyor

*** tepelerinde oynayan
bir çocuk gibi
küçük çakıllar diziyorum
bikini izlerine

dudak kesimlerim
güncelleniyor böylece
daha fit bir dikişe

yeni moda değil
tanrı vergisi meleke
çok iyi bir
terzi olduğum söyleniyor
birkaç yabancı dilde

ve şilebezi akşamlar
işin sırrı
çepeçevre
memnuniyet çitlerinde

ve
dans ederken
duble beyazın içinde
çakır olacaksınız siz de

başın göğsüm
gövdem
inmeyen asansör zirvede

iki maviyiz
bir kavanozda artık
ve hazırsınız
boşalmak için gökyüzüne

her zamanki gibi
önce siz lütfen..
¡Imposible olvidarte, de la infancia querida,
y los primeros sueños, dulce y quieta morada!
¡Casa de nuestros padres, siempre fuiste en la vida
La de mayor encanto... siempre la más amada!

Aquí el papel que cubre la alcoba silenciosa,
El papel desteñido donde al caer el día
Las guirnaldas contábamos, guirnaldas color rosa,
Con ojos impregnados de honda melancolía.

Allá, en la Nochebuena, con ánimo impaciente,
El zapato poníamos, junto a aquella ventana.
¡Cuántos dulces recuerdos despierta en nuestra mente,
Recuerdos familiares, el son de una campana!

Allá donde la tarde vierte su luz escasa,
Dio los primeros pasos la adorada hermanita;
en todos los rincones y cuartos de la casa
viven gratas memorias de dulzura infinita.

Se encuentra como entonces el hogar. Solamente
se mira en los espejos una tristeza ignota,
Por haber recogido mustia la faz doliente
De abuelas melancólicas en una edad remota.

Todo está como entonces en somnolienta calma,
y en la luz que la noche vecina ha amortiguado
Parece que el encanto se eterniza en el alma
del hogar venturoso que el tiempo no ha cambiado.

Sillones de otros tiempos en donde las abuelas
nos acostaban siempre cansados y dormidos;
sillones ya pasados de moda, con sus telas
marchitas y sus viejos bordados desteñidos;

Muebles que siempre guardan el puesto acostumbrado
En salones y alcobas; conocidos rumores;
Jardín con nuestras huellas; viñedo y emparrado;
Santa casa paterna, casa de mis mayores;

¡Quién podría olvidaros, sombras de tiempos idos,
hogar en donde vive nuestra alma prisionera,
sobre todo, si tantos ataúdes queridos
Hemos visto, entre lágrimas, bajar por la escalera!
O fulgor do ódio incauto, a devastação em chama ardente, faz cambalear o ser andante. Carrego o que fiz do destino como se embalasse um filho morto. Um aborto deformado e coberto por repugnância. Engendrado em ventre seco. Fruto interrompido de um estupro incestuoso. Esquartejado pelo bisturi de um hospital clandestino e imundo. Levo as partes dilaceradas deste feto hediondo à boca, devorando-as, freneticamente saboreio o sangue ainda morno e a carne mole desossada, elas descem entalando pela garganta, me engasgo, tropeço, vou de encontro ao chão, superfície áspera de concreto, me fere a face queimando minha pele, me observo nu enquanto vestido, vejo transeuntes vivendo suas vidas pacatas, com suas roupas da moda, seus farrapos, com seus carros de passeio, populares ou de luxo, com seus apartamentos, suas casas, sobrados ou mansões, os vejo em bares, em igrejas, no trabalho, alegres, tristes, esperançosos, desiludidos, preocupados, já não pertenço a este lugar.

Ando léguas sem freio em meus devaneios, meus pés estão em carne viva, os calos sangram, continuo a caminhar carregando um destino morto, estou sozinho em uma estrada deserta, me desfiz de tudo. Abandonei qualquer esperança, qualquer desejo, o impulso me movimenta.

A estrada de terra levanta ao longe uma nuvem de poeira, a nuvem é carregada pela ventania em minha direção, a poeira adentra aos meus olhos como vidro cortante, tento me proteger me encolhendo em posição fetal, está escuro, e mais, meus olhos não conseguem se abrir, a tempestade de poeira já passou, restando apenas uma bruma que permanece sem alvoroço, mas que se misturando com a noite transforma-se em uma parade opaca, intransponível, impossível de se enxergar através, algo parece se mover dentro dela, e trazer de volta a tempestade, está se aproximando de mim rapidamente.

Um ônibus velho e cheio de ferrugem pára ao meu lado, escuto o ranger metálico estridente das portas se abrindo, todos os meus pêlos se arrepiam, sou derrubado novamente à realidade, à estranheza deste evento inesperado, mais uma vez o impulso me guia, pela primeira vez desde aquele dia sinto medo, pânico. Qual ser atroz faria ali, no meio do nada, esta parada insidiosa? O interior do veículo está completamente coberto pela poeira e a escuridão.
hi da s Jul 2019
lembro que um dia acordei e de repente gostava de coisa antiga
e eu:
usava os anéis da minha mãe que eram da minha avó
gostava mais de usar batom com cheiro de velho
tinha apreço por histórias passadas de amor recatado
adorava o fusca do vô.

e passou um tempo, me esqueci desse meu gosto indo de cabeça na juventude adolescente incorporando meu olhar a moda daquele tempo.

até que o tempo passou e mais uma vez me apaixonei pela velhice; usava vestidos floridos e bem cortados, assistia filmes antigos e suspirava viver numa época em que vanguardas nasciam e a arte, política e comportamentos revolucionários construiam caminhos que hoje apenas nos inspiramos.

por um tempo quis fingir que o digital não existia pintando em telas, escrevendo em papéis, datilografando e fotografando em rolo; tudo pra construir uma cegueira sobre as atualizações constantes ao redor.

é engraçado ver o tempo passar e imaginar minhas tentativas de cópia do passado que nunca vivi e tanto desejei. esquecendo que o agora é onde devo estar e que aquele tal passado fabuloso era difícil e mais solitário, árduo e penoso.

o ontem já é passado e uma hora atrás também, é só olhar no relógio do celular.
Ron Conway Sep 2019
The wind in brooding moda
Gives a sing song salutation
As spoken through the rusted fencing wires
Meadow grass awash in waves and currents
Dragonflies are seagulls on the swells
Tree tops move in cresting undulations
Limb and trunk impressed in shaky ground
I watch the moving water
Like it's telling all my stories
The river only ever flowing past
The river only ever flows away
                                        rc
Šešir i
kaput

neka
moda
stara

nju na
prvu
ne prepoznajem

al životinja
pored

njenom
profilu
odgovara

Dan je
vedar

hladan je
zrak

između
šešira i šala

dok me
ispod
semafora
gleda

u njenim
očima
pada
mrak

Po dijagonali
crveno i ona
stoje

srce mi
gori

mrakom me
ruši

tugom
je volim

Na zeleno

ispod
šala

cuje se
hajde!

zivotinja
slusa

u paraleli se
prolazimo

ostaje
pitanje

zašto
joj je
takva

duša.

*mh - Januar 2017 - rana jutarnja

— The End —