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Joseph C Ogbonna Jan 2018
It was indeed orchestrated by providence,
for two hypnotized by love on social media.
It was indeed the innovation of the times
that united two once unbeknownst to each other.
Separated by tongue, culture, values and distance.
A French kiss across the Niger, strengthened further
by an age of digital encyclopedia.
Behold, love is in the air as the church bell chimes
for two, reaping from the gains of a smaller globe.
Set to find themselves inextricable in a robe.
Lovers set to make a vow with a covenant kiss,
guaranteed to grant them both a wedlock of bliss.
Tese and Rosemary in their world of ambience.
A poem about two Nigerians from different ethnic backgrounds who fell in love through facebook.
karen hoose Nov 2010
I am opening my upside and breathing more deeply as of now. NOW. Breathe deeply. Exhaling NOW and slowly once more I take in the oxygen as deep as I can get it to come in. I feel the small of my back and **** cheeks filling up with the air like a raft for lounge in the pool in summer.
As I am bretheing deeply: inhale. Exhale. I am also envsioning within my mnd's eye. The Field of Pure Potentiality and imagry as detailed as reality are my canvas and today I am painting a brand new Me.
Me envisioning myself as already being * that New Improved version of myself. I create the details of my ****** frequency on high, easy nature, mellow and aloof, classy and cool, beautiful and crafty, opportunity magnet, money magnet, I feel the feeling I have when I am being this Karen I envision. Ideal Self.
I am magnetizing more and more revealed the Self I am envisioning Now as I meditate upon these words I write in *this moment
.

This moment: it is your before, the yesterday of a today when readers who have consciousness which I seek to relate within and connect to are receiving this, the message at hand.

Do I have a message? Random thoughts are my specialty. The style which I possess when randomly stumbling thru my brainwaves, however, makes the character essence whom y'all feel here, NOW as you are breathing deeply and envisioning all this an appealing and marketable voice.

Importance as to the words will always vary, of course. He wants me to write more and I am writing more NOW as I breathe deeply and envision the youth of my cellular condition- my skin, my hair, the white teeth, smooth and unlined face - is shifting NOW, drastically balancing and adjusting the knobs of my Radio Control Tower of Self back to Optimum Prime Status.

Slime. That can certainly be a worthy message, I believe it is so! Have you ever gone inside someone else's home and it is filthy to a degree that yu feel very uncomfortable with the idea your leg - though covered with the jeans you are wearing - might touch any surface in the place. You catch yourself tense all over from clenching yourself in order to not have a physical encounter with any wall or furniture blobness around you.... There is a slime in tese places, is there not? I am revealing here and now that Slime is the residue of bad people! Iam not saying only bad people will have slime or slimy-ness afoot, but slime is also the bad person potential washed off (or flung off) of them.
The main way to win the battle with slime and grime is to move the molecules about. Scrubbing, bleaching, scrubbing again, wiping, you are moving the molecules about and that is how to beat dirt and slime every time.

Ne'mind! This is a new catch phrase I have all kinds of people catching on to these days. It is a slanged/slurred version of "nevermind" which originated with Gavin when he was three. I watched him every day for about 6 months and he was a holy terror. I
run-on sentence styl without editorial proof of reading.... bear with it? please! lol
Vita che non osai chiedere e fu,
mite, incredula d'essere sgorgata
dal sasso impenetrabile del tempo,
sorpresa, poi sicura della terra,
tu vita ininterrotta nelle fibre
vibranti, tese al vento della notte...

Era, donde scendesse, un salto d'acque
silenziose, frenetiche, affluenti
da una febbrile trasparenza d'astri
ove di giorno ero travolto in giorno,
da me profondamente entro di me
e l'angoscia d'esistere tra rocce
perdevo e ritrovavo sempre intatta.

Tempo di consentire sei venuto,
giorno in cui mi maturo, ripetevo,
e mormora la crescita del grano,
ronza il miele futuro. Senza pausa
una ventilazione oscura errava
tra gli alberi, sfiorava nubi e lande;
correva, ove tendesse, vento astrale,
deserto tra le prime fredde foglie,
portava una germinazione oscura
negli alberi, turbava pietre e stelle.

Con lo sgomento d'una porta
che s'apra sotto un peso ignoto, entrava
nel cuore una vertigine d'eventi,
moveva il delirio e la pietà.
Le immagini possibili di me,
passi uditi nel sogno ed inseguiti,
svanivano, con che tremenda forza
ti fu dato di cogliere, dicevo,
tra le vane la forma destinata!
Quest'ora ti edifica e ti schianta.
L'uno ancora implacato, l'altro urgeva -
con insulto di linfa chiusa i giorni
vorticosi nascevano da me,
rapidi, colmi fino al segno, ansiosi,
senza riparo n'ero trascinato.
Fosti, quanto puoi chiedere, reale,
la contesa col nulla era finita,
spirava un tempo lucido e furente,
senza fine perivi e rinascevi,
ne sentivi la forza e la paura.
Una disperazione antica usciva
dagli alberi, passava sulle tempie.
Vita, ne misuravi la pienezza,.
Twinkle Sagwal Jun 2014
FEELINGS ARE AS WATER
WHICH SOMETIMES FLOW DOWN
THESE ARE AS A KING
WHICH SOMETIMES WEAR CROWN
THESE ARE AS A SOILDER
WHICH GO AHEAD
THESE ARE ALSO AN EVIL
WHICH SOMETIMES MAKE SITUATION BAD
THESE ARE ALSO AS AN ENEMIE
WHICH MAKES US SAD
THESE ARE ALSO AS A FRIEND
WHICH SOMETIMES MAKES US GLAD
THERE ARE ALSO MANY MORE TITLES
ABOUT FEELING
BUT THIS TIME
WE WILL COMPLETE WITH TESE OUR DEALING
Amo sorridere,
Voglio volare,
Spingere, spingere fuori,
Andare, andare, andare

Fissarti il colore degli occhi e basta oppure guardare e fantasticare

Vorrei vibrare, vibrare
Come foglie al vento
Come un albero secolare
Movimenti in ogni direzione

Sento il mio cuore che segue il tamburo che segue il rumore che sento rombare

Esplorare il verde, il verde
Chiusi gli occhi al vento e al sole
Pelle morta che si libera nell'aria
Voglio odore, odore, odore

Sentirti un profumo inebriante come un esplosione che saturi tutto tra naso e sapore

Voglio andare piano o veloce
Costruirmi, costruire, costruire
Le braccia tese all'infuori,
e stringersi a sé stessi

Voglio abbracciare con il petto e con le mani ed incendiare e bruciare le vene e il cuore

Voglio creare,
fare cazzate,
Gioire, soffrire, amare,
Capire, vivere, baciare,

Voglio annegare e gustare le mucose e la bocca ed il silenzio e l'immenso

e come un cotone galleggiare
Weaving a new cotton sheet, a piece dedicated to experiences, the senses, and the sensations. More of a stream of consciousness of reality, yours. Mine. Who knows.

E.A.
Vita che non osai chiedere e fu,
mite, incredula d'essere sgorgata
dal sasso impenetrabile del tempo,
sorpresa, poi sicura della terra,
tu vita ininterrotta nelle fibre
vibranti, tese al vento della notte...

Era, donde scendesse, un salto d'acque
silenziose, frenetiche, affluenti
da una febbrile trasparenza d'astri
ove di giorno ero travolto in giorno,
da me profondamente entro di me
e l'angoscia d'esistere tra rocce
perdevo e ritrovavo sempre intatta.

Tempo di consentire sei venuto,
giorno in cui mi maturo, ripetevo,
e mormora la crescita del grano,
ronza il miele futuro. Senza pausa
una ventilazione oscura errava
tra gli alberi, sfiorava nubi e lande;
correva, ove tendesse, vento astrale,
deserto tra le prime fredde foglie,
portava una germinazione oscura
negli alberi, turbava pietre e stelle.

Con lo sgomento d'una porta
che s'apra sotto un peso ignoto, entrava
nel cuore una vertigine d'eventi,
moveva il delirio e la pietà.
Le immagini possibili di me,
passi uditi nel sogno ed inseguiti,
svanivano, con che tremenda forza
ti fu dato di cogliere, dicevo,
tra le vane la forma destinata!
Quest'ora ti edifica e ti schianta.
L'uno ancora implacato, l'altro urgeva -
con insulto di linfa chiusa i giorni
vorticosi nascevano da me,
rapidi, colmi fino al segno, ansiosi,
senza riparo n'ero trascinato.
Fosti, quanto puoi chiedere, reale,
la contesa col nulla era finita,
spirava un tempo lucido e furente,
senza fine perivi e rinascevi,
ne sentivi la forza e la paura.
Una disperazione antica usciva
dagli alberi, passava sulle tempie.
Vita, ne misuravi la pienezza,.
Vita che non osai chiedere e fu,
mite, incredula d'essere sgorgata
dal sasso impenetrabile del tempo,
sorpresa, poi sicura della terra,
tu vita ininterrotta nelle fibre
vibranti, tese al vento della notte...

Era, donde scendesse, un salto d'acque
silenziose, frenetiche, affluenti
da una febbrile trasparenza d'astri
ove di giorno ero travolto in giorno,
da me profondamente entro di me
e l'angoscia d'esistere tra rocce
perdevo e ritrovavo sempre intatta.

Tempo di consentire sei venuto,
giorno in cui mi maturo, ripetevo,
e mormora la crescita del grano,
ronza il miele futuro. Senza pausa
una ventilazione oscura errava
tra gli alberi, sfiorava nubi e lande;
correva, ove tendesse, vento astrale,
deserto tra le prime fredde foglie,
portava una germinazione oscura
negli alberi, turbava pietre e stelle.

Con lo sgomento d'una porta
che s'apra sotto un peso ignoto, entrava
nel cuore una vertigine d'eventi,
moveva il delirio e la pietà.
Le immagini possibili di me,
passi uditi nel sogno ed inseguiti,
svanivano, con che tremenda forza
ti fu dato di cogliere, dicevo,
tra le vane la forma destinata!
Quest'ora ti edifica e ti schianta.
L'uno ancora implacato, l'altro urgeva -
con insulto di linfa chiusa i giorni
vorticosi nascevano da me,
rapidi, colmi fino al segno, ansiosi,
senza riparo n'ero trascinato.
Fosti, quanto puoi chiedere, reale,
la contesa col nulla era finita,
spirava un tempo lucido e furente,
senza fine perivi e rinascevi,
ne sentivi la forza e la paura.
Una disperazione antica usciva
dagli alberi, passava sulle tempie.
Vita, ne misuravi la pienezza,.

— The End —