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Leonardo Tonini Sep 2018
At the cinema they project a movie
And in that movie at a certain point it's raining
And it's a so realistic rain
That I pull the jacket on
Almost to protect myself
Even outside it's raining, or
Perhaps  not.
It's truth this rain that in a dream we dream
Even when it's raining outside?

*

POESIA 2:

Al cinema danno un film
e nel film a un certo punto piove
ed è una pioggia così realistica
che io mi tiro addosso il giubbino
quasi a proteggermi
anche fuori sta piovendo, o forse no.
E’ vera la pioggia che in un sogno sogniamo
anche quando fuori piove?
Second poem for the Luton Festival.
Jade Hell Nov 2018
Quando sparisco
ti sembra tutto calmo
ma è una calma apparente!
Tu credi io sia morta
che mi hai persa per sempre..
ma se guardassi oltre l’apparenza,
vedresti un angelo che nella notte
piange lacrime nere e raffina la tecnica,
affila il coltello per conficcartelo in testa.
Non preoccuparti
che poi tanto l’altra me
verrà a portarti un fiore sulla tua tomba
e cambiando ancora anima,
allontandosi si volterà ridendo
compiaciuta del delitto che ha commesso
perchè infondo ti avrá restituito addosso
il male che tu le hai fatto dentro!
Marco Bo Oct 2018
the evening breath resting in my coat
the taste of a good rest resounding in my mouth
the fingertips that quiver in the cold
the meeting point between the warm hat and the wind
houses and people flowing away
rainy and cold late Winter days,
you shouting on me but I do not hear you
every second is such an important  treasure
and no time to waste I have in my heart,
no,
I'm not tired,
  I won't get up because I'm tired of giving up

but wait and see
about this No of mine they will speak for ages and more under this sky
they will be millions and consider that on that Winter evening
I was alone
I was alone
Rose between the thorns
that can't be hurt anymore
...................................      ................­.
il giorno di Rosa

il respiro della sera nel risvolto del cappotto
il sapore del riposo che risuona in bocca
la ***** delle dita che fremono al freddo
il punto d'incontro tra il caldo del cappello e il vento
case e persone che scorrono lontano
giorni di pioggia, sordo inverno
e tu che mi gridi addosso ma io no ti sento
ogni secondo è un tesoro immenso
e nel mio cuore non ** tempo da regalare al vento
no,
non sono stanca,
non mi alzo perchè sono stanca di arrendermi

e tu stai a vedere
di questo mio NO parleranno per ere e ancora
saranno milioni sotto questo cielo

e pensare che quella sera d'Inverno ero sola
ero sola
Rosa tra la spine
che non può farsi male
-----------------------

El dia de Rosa

el aliento de la noche envuelto en la solapa
el sabor del descanso que resuena en la boca
las yemas de los dedos que tiemblan al frío
el punto de encuentro entre el calor del sombrero y el viento.
casas y personas que fluyen lejos
días de frio y de lluvia al final del Invierno
y tu que gritas sobre mi pero no te escucho
cada segundo es un tesoro inmenso
y yo en mi corazón no tengo tiempo para regalar al viento
no,
no estoy cansada
  no me levanto porque estoy cansada de rendirme

pero espera y verás
de esto NO mio hablarán por edades y aún más
serán millones bajo este cielo
  y pensar esa noche de invierno
yo estaba sola

yo estaba sola
Rosa entre las espinas
que ya no se lastima
dedicated to Rosa Louise Parks
bk May 2016
** tinto i capelli di turchese, c'è qualcosa di nuovo nella mia faccia, qualcosa di diabolico.
** scoperto di provare odio, di saper odiare, guarda che belle le mie labbra che si incurvano per sputarti addosso, per sputare su qualsiasi cosa ci sia stato. melenso e falso.
guarda che belle le mie dita che danzano sulla tastiera scrivendo parole di disprezzo, guarda che bello il ghigno si è formato sulla mia faccia.
vorrei avere una spada (emblema di verità) e mozzarti la testa
vorrei avere un'automobile ed investirti ed ancora ed ancora ed ancora
vorrei che tutto ciò che scrivo trafiggesse il tuo cervello, aghi appuntiti nelle pupille, un tatuaggio mentale che ti ricordi perennemente che sei un qualcosa di marcio
perché adesso che ** scoperto la verità è tutto cambiato.
** vinto io.
**non mi sono mai sentita bene come ora
non mi sono mai sentita bene come ora
non mi sono mai sentita bene come ora
non mi sono mai sentita bene come ora
non mi sono mai sentita bene come ora
non mi sono mai sentita bene come ora
Tace ora, mi chiedo se oppressa dal suo Karma,
(so della sua vita, del nome che le dà, e del senso)
mentre mostra a lungo lo schermo
sul selciato una moltitudine
stecchita in una posa tra sonno e morte
levarsi a stento in preghiera e spulciarsi nell'alba.
Né forse la colpisce il primo aspetto
ma un altro più recondito, e vede
una giustizia di diverso stampo
in quella sofferenza di paria
orrida eppure non abietta, e nella sua che le scende addosso.

"Avere o non avere la sua parte in questa vita"
riemerge in parole il suo pensiero - ma solo un lembo.
E io ne tiro a me quella frangia
ansioso mi confidi tutto l'altro,
attento non mi rubi niente
di lei, neppure l'amarezza, ed attendo.
S'interrompe invece. Seguono altre immagini dell'India
e nel loro riverbero le colgo
un sorriso estremo tra di vittima e di bimba
quasi mi lasci quella grazia in pegno
di lei mentre si eclissa nella sua pena
e l'idea di se stessa le muore dentro.

"Perché porti quel giogo, perché non insorgi"
mi trattengo appena dal gridarle,
soffrendo perché soffre, certo,
ma più ancora perché lascia la presa
della mia tenerezza non saziata e piglia il largo piangendo;
"Ascoltami" comincio a mormorarle
e già penso al chiarore della sala dopo il technicolor
e a lei che sul punto di partire
mi guarda da dietro la lampada
della sua solitudine tenuta alzata di fronte.

"Mario" mi previene lei che indovina il resto. "Ancora
levi come una spada, buona a che?,
lo sdegno per le cose che ti resistono.
Uomo chiuso all'intelligenza del diverso,
negato all'amore: del mondo, intendo, di Dio dunque"
e indulge a una smorfia fine di scherno
per se stessa salita sul pulpito, e quasi si annulla.

"Davvero vorrei tu avessi vinto"
le dico con affetto incontenibile, più tardi,
mentre scorre in un brusio d'api, nel film senza commento, l'India.
Marco Bo Oct 2018
immagine
under this gray sky
warmth in our hearts, Sun our eyes
should we learn to consider in silence once again
on the very high price and the little obtained  
maybe we would leave in the middle of the field
the blades  the foil, every weapon and sworld
twisted lonely and rusted
like gramigna in the middle of a garden

we leaf and blade of grass
we bud and fruit and flower
we little and all at once
we air, mud rain peace on us

we
  air
mud
rain
   peace on us

immagina
sotto questo grigio cielo
il calore nei nostri cuori nei nostri occhi il Sole
imparare
imparare a riflettere in silenzio
sul poco ottenuto e il caro prezzo
forse così lasceremmo in mezzo al campo
la spada il fioretto ed ogni arma
arrugginita ritorta e sola
come gramigna in mezzo ad un'aiuola

noi foglia e filo d'erba
noi gemma frutto e fiore
noi poco e tutto al tempo stesso
noi aria terra e pioggia, pace addosso

noi
aria
terra
pioggia
pace addosso
.......................
Io sono.
Tu sei.
Abolita ogni struttura e ogni narrazione.
Tutto quello in cui credi è solo un racconto che ti é stato appiccicato addosso.
Se fossi venuta dalla luna ti avremmo chiamata alieno, e tu ci avresti creduto.
Ma saresti stata sempre tu.
La verità allora esiste solo nella loro testa.


2) Se un'aquila un giorno decidesse di comportarsi da pollo, questo la renderebbe un pollo?
Quindi, sperimentati come ti pare.
“E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica.”
Marco Bo Sep 2018
sotto questo cielo
un giorno mi hanno guardato male perchè ero seduta sull'autobus
è stato come uno spruzzo d'acqua gelata sul viso
ma la giornata era calda e allora
niente.....

sotto questo grigio cielo
un giorno mi hanno detto che portavo malattie
era Inverno
tutti erano ammalati di fretta e di influenza
e niente

sotto questo grigio cielo di periferia
un giorno mi hanno gridato addosso
è stata come un'onda che mi ha travolto
mi hanno detto"torna a casa tua!"
questa è casa mia avrei voluto dire
ma loro erano in tanti
ed io ero da sola
e allora.....

sotto questo grigio cielo di periferia dimenticato
a forza di far finta di niente
si diventa
niente

....................


other sky I do not have

under this sky
one day they looked at me badly because I was sitting on the bus
it was like a spray of frozen water on my face
but the day was hot and so
nothing.....

under this gray sky
one day they told me that I was carrying diseases
it was Winter
everyone was ill with haste and flu
and so

nothing

under this gray suburban sky
one day they shouted at me
It was like a wave that overwhelmed me
they told me "go away back to your home!"
this is my home I wanted to say
but they were many
and I was alone
so.....

under this gray and forgotten suburban sky
by dint of pretending nothing happened
you become
nothing
..........................

otro cielo yo no tengo

bajo este cielo
un día me miraron mal porque yo estaba sentada en el autobús
fuè como uno spray de agua helada en la cara
pero el día estaba caliente asì que
nada .....

bajo este cielo gris
un día me dijeron que yo llevaba enfermedades
era invierno
todos estaban enfermos con prisa y fiebre
y nada

bajo este cielo gris suburbano
un día me gritaron en la cara

fuè como una ola que me abrumò
me dijeron
"vuelve a tu casa!"
  esta es mi casa, quería decir yo
pero ellos eran muchos
y yo estaba sola
asì que.....

bajo este cielo gris de suburbios olvidados
  a fuerza de pretender que no pasa nada
uno se convierte en
nada
Tace ora, mi chiedo se oppressa dal suo Karma,
(so della sua vita, del nome che le dà, e del senso)
mentre mostra a lungo lo schermo
sul selciato una moltitudine
stecchita in una posa tra sonno e morte
levarsi a stento in preghiera e spulciarsi nell'alba.
Né forse la colpisce il primo aspetto
ma un altro più recondito, e vede
una giustizia di diverso stampo
in quella sofferenza di paria
orrida eppure non abietta, e nella sua che le scende addosso.

"Avere o non avere la sua parte in questa vita"
riemerge in parole il suo pensiero - ma solo un lembo.
E io ne tiro a me quella frangia
ansioso mi confidi tutto l'altro,
attento non mi rubi niente
di lei, neppure l'amarezza, ed attendo.
S'interrompe invece. Seguono altre immagini dell'India
e nel loro riverbero le colgo
un sorriso estremo tra di vittima e di bimba
quasi mi lasci quella grazia in pegno
di lei mentre si eclissa nella sua pena
e l'idea di se stessa le muore dentro.

"Perché porti quel giogo, perché non insorgi"
mi trattengo appena dal gridarle,
soffrendo perché soffre, certo,
ma più ancora perché lascia la presa
della mia tenerezza non saziata e piglia il largo piangendo;
"Ascoltami" comincio a mormorarle
e già penso al chiarore della sala dopo il technicolor
e a lei che sul punto di partire
mi guarda da dietro la lampada
della sua solitudine tenuta alzata di fronte.

"Mario" mi previene lei che indovina il resto. "Ancora
levi come una spada, buona a che?,
lo sdegno per le cose che ti resistono.
Uomo chiuso all'intelligenza del diverso,
negato all'amore: del mondo, intendo, di Dio dunque"
e indulge a una smorfia fine di scherno
per se stessa salita sul pulpito, e quasi si annulla.

"Davvero vorrei tu avessi vinto"
le dico con affetto incontenibile, più tardi,
mentre scorre in un brusio d'api, nel film senza commento, l'India.
Tace ora, mi chiedo se oppressa dal suo Karma,
(so della sua vita, del nome che le dà, e del senso)
mentre mostra a lungo lo schermo
sul selciato una moltitudine
stecchita in una posa tra sonno e morte
levarsi a stento in preghiera e spulciarsi nell'alba.
Né forse la colpisce il primo aspetto
ma un altro più recondito, e vede
una giustizia di diverso stampo
in quella sofferenza di paria
orrida eppure non abietta, e nella sua che le scende addosso.

"Avere o non avere la sua parte in questa vita"
riemerge in parole il suo pensiero - ma solo un lembo.
E io ne tiro a me quella frangia
ansioso mi confidi tutto l'altro,
attento non mi rubi niente
di lei, neppure l'amarezza, ed attendo.
S'interrompe invece. Seguono altre immagini dell'India
e nel loro riverbero le colgo
un sorriso estremo tra di vittima e di bimba
quasi mi lasci quella grazia in pegno
di lei mentre si eclissa nella sua pena
e l'idea di se stessa le muore dentro.

"Perché porti quel giogo, perché non insorgi"
mi trattengo appena dal gridarle,
soffrendo perché soffre, certo,
ma più ancora perché lascia la presa
della mia tenerezza non saziata e piglia il largo piangendo;
"Ascoltami" comincio a mormorarle
e già penso al chiarore della sala dopo il technicolor
e a lei che sul punto di partire
mi guarda da dietro la lampada
della sua solitudine tenuta alzata di fronte.

"Mario" mi previene lei che indovina il resto. "Ancora
levi come una spada, buona a che?,
lo sdegno per le cose che ti resistono.
Uomo chiuso all'intelligenza del diverso,
negato all'amore: del mondo, intendo, di Dio dunque"
e indulge a una smorfia fine di scherno
per se stessa salita sul pulpito, e quasi si annulla.

"Davvero vorrei tu avessi vinto"
le dico con affetto incontenibile, più tardi,
mentre scorre in un brusio d'api, nel film senza commento, l'India.

— The End —