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tangshunzi Jul 2014
matrimoni

Newport non mancano mai di wow .E 'proprio quello che fanno .Deve avere qualcosa a che fare con i suoi panorami splendidi e fascino del vecchio mondo .ma sono abbastanza sicuro che le sue coppie eleganti che affollano i litorali più belli che davvero rendono speciale .Perché ci portano i matrimoni come questo a Castle Hill Inn .che è ancora tradizionale fresco .e tutto intorno incantevole.E con splendidi fiori da Sayles Livingston Fiori e immagini mozzafiato da Lindsey Rae Fotografia - semplicemente non migliora .Vedi tutto qui .

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ColorsSeasonsSummerSettingsOutdoorTentedStylesTraditional EleganceFrom Lindsey .Newport è sede di alcune delle più belle viste sull'oceano .nostalgico fascino del New England .e abiti da sposa 2014 riunioni di famiglia intimi .Così.quando Alexis e Will mi hanno invitato a catturare il loro matrimonio Castle Hill Inn sono rimasto basito !Entrambi hanno confessato quanto fosse importante per entrambi che il loro matrimonio non solo celebrare il loro abiti da sposa 2014 amore per l'altro .ma per le loro famiglie.Alexis e la volontà di Will è andato via con un intoppo !La loro giornata consisteva di deliziosi brindisi champagne.gite in tram .fiori a cascata .colori ricchi .cimeli e le tradizioni di famiglia.cocktail .incredibili - heart -felt discorsi .e una pista da ballo che non è mai



vuota
Fotografia : . Lindsey Rae Fotografia |Cinematografia : Daylight Films | design floreale : Sayles Livingston Flowers | Abito da sposa: Marco Zunino | Cake: Designs Confetteria | Inviti : Wedding Paper Divas | Scarpe : Jimmy Choo | Altri Abiti : Amsale | Catering : Castle Hill Inn | Boutique Bridal : KleinfeldBridal | DJ / Gruppo: Intrattenimento Specialisti | Hair + Trucco : SERAI Beauty | Luogo : Castle Hill InnAmsale è un membro del nostro Look Book .Per abiti da sposa on line ulteriori informazioni su come vengono scelti i membri .fare clic qui .Sayles Livingston Design è un membro del nostro Little Black Book .Scopri come i membri sono scelti visitando la nostra pagina delle FAQ .Sayles Livingston design VIEW
http://www.belloabito.com/goods.php?id=563
http://www.belloabito.com/abiti-da-sposa-c-1
http://188.138.88.219/imagesld/td//t35/productthumb/1/1631135353535_394742.jpeg
Nautica Wedding Newport a Castle Hill Inn da Lindsey Rae Fotografia_vestiti da sposa
Un vischio, fin dall'infanzia sospeso grappolo
di fede e di pruina sul tuo lavandino
e sullo specchio ovale ch'ora adombrano
i tuoi ricci bergére fra santini e ritratti
di ragazzi infilati un po' alla svelta
nella cornice, una caraffa vuota,
bicchierini di cenere e di bucce,
le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
non più guerra né pace, il tardo frullo
di un piccione incapace di seguirti
sui gradini automatici che ti slittano in giù….
"Era un mattino in cui sognava ignara
nei ròsi orizzonti una luce di mare:
ogni filo d'erba come cresciuto a stento
era un filo di quello splendore opaco e immenso.

Venivamo in silenzio per il nascosto argine
lungo la ferrovia, leggeri e ancora caldi

del nostro ultimo sonno in comune nel nudo
granaio tra i campi ch'era il nostro rifugio.

In fondo Casarsa biancheggiva esanime
nel terrore dell'ultimo proclama di Graziani;

e, colpita dal solo contro l'ombra dei monti,
la stazione era vuota: oltre i radi tronchi

dei gelsi e gli sterpi, solo sopra l'erba
del binario, attendeva il treno per Spilimbergo...

L'** visto allontanarsi con la sua valigetta,
dove dentro un libro di Montale era stretta

tra pochi panni, la sua rivoltella,
nel bianco colore dell'aria e della terra.

Le spalle un po' strette dentro la giacchetta
ch'era stata mia, la nuca giovinetta... ".
Marco Bo Aug 2018
do not look at me
listen to me once and for all

by these forgotten suburbs of the world
in the long run, the substance becomes empty shape
with no one noticing
the mirrors reflect images different from reality
but nobody realizes anymore or pretends not to see

and I sit here dressed in flames wet with fears
that I cannot tell....

but will you listen to me once
and for all?
..................
non guardarmi
ascoltami una volta per tutte

presso queste dimenticate periferie del mondo
alla lunga, la sostanza diventa una vuota forma
senza che nessuno se ne accorga
gli specchi riflettono immagini diverse dalla realtà
ma nessuno si rende conto o fa finta di non vedere

e io mi siedo qui vestita con fiamme bagnate di paura
che non so dire ....

ma tu mi ascolterai
una volta
e per tutte?
...............
y por todas

no me mires
escúchame de una vez
y por todas

en estos suburbios olvidados del mundo
a la larga, la sustancia se convierte en  vacía forma
sin que nadie se dé cuenta
los espejos reflejan imágenes diferentes de la realidad
pero nadie lo nota
  o pretende no ver

y yo me siento aquí vestida en llamas empapadas de miedo
que no sé decir ...

pero tu me escucharas
de una vez
y por todas?

...................................    ..........
et pour toutes

ne me regarde pas
écoute-moi une fois et pour toutes

par ces banlieues oubliées du monde
à long terme, la substance devient
  forme vide
sans que personne ne s'en aperçoive
les miroirs reflètent des images différentes de la réalité
mais personne ne remarque
ou fait semblant de ne pas voir

et je suis assis ici habillé en flammes mouillé de peurs
que je ne sais pas dire ....

mais tu m'écouteras une fois
et pour toutes?
Marco Bo Aug 2018
without filling the spaces of silence
without fear, contemplating them
as sweet twilights

without dressing the most beautiful dress
if not the one in your eyes

without interrupting but listening
even if you already know the words

here it is!
for once becoming the desired guest,
and the next day, looking at his empty chair,
  breathing in his joy
left in the morning breeze
until you meet again..............


senza riempire gli spazi del silenzio
senza paura, contemplarli
come dolci crepuscoli

senza vestire il vestito più bello
se non quello nei tuoi occhi

senza interrompere, ma ascoltando
anche se conosci già le parole

ecco!
per una volta diventare l'ospite desiderato,
e il giorno dopo  guardando la sua sedia vuota
respirare le sua felicità rimasta nella brezza del mattino
fino al prossimo incontro

..........................

sin llenar los espacios de silencio
sin miedo, contemplarlos
cómo dulces crepúsculos

sin vestir el vestido más hermoso
si no es el que está en tus ojos

sin interrumpir, pero escuchando
incluso si ya sabes las palabras

así!
por una vez convertirse en el invitado deseado,
y el dia siguiente mirando su silla vacía
respirar su alegria
en la brisa de la mañana
hasta la próximo encuentro
Bello.
Non ** idea del perché.
Ma è bello questo paesaggio.

Grazie, cittadella in riposo.
Grazie, cielo puro e ammaliante.
Grazie, finestra cara,
che mi hai dato la possibilità
di vedere questo invisibile spettacolo.

Case semplici, piante non molto alte, alcune secche,
come in una terra all’industria
del necessario e il minimo per il buono.

Luce di lampioni
che illumina disordinata le strade,
come se il panico diurno fosse
congelato nel tempo dalla luce.
Eppure, anche nella pace,
l’uomo lo trascina con sé.

Tralicci che tagliano un cielo
senza nuvole e senza stelle,
non degno di essere amato dagli urbani,
che cercano solo il bello canonico,
antico, sterile.

Ma fortemente illuminato dalle città, il cielo,
che lo uccidono per convenienza.
E noi, sordi,
nemmeno ne udiamo il grido.

E poi, laggiù in fondo,
oltre l’autostrada,
altri grandi lampioni.
Pagane colonne d’Ercole,
Ignorate per voler del nostro
antropocentrismo,
lasciate a sbiadire
sul fondale.

Tutto nel silenzio di un istante
che non si apprezza più,
perché è memoria lontana
il tempo da perdere.


Non è nulla di che, a pensarci.
Eppure mi affascina.
La prima volta che, forse,
e dico solo forse,
trovo la magia nell’ordinario.

Forse ora capisco i grandi scrittori.
Forse la capirò meglio anch’io,
se davvero c’è magia.

Comunque,
so solo che questa visione è ferma,
vuota, angosciante per certi versi,
disperata,
morta.

Mi fa paura.

Ma, nonostante ciò,
mi fa stare bene.
E ne sono grato.

Grazie, cittaccia assassina.
Grazie, falso cielo ormai defunto.
Grazie, finestra svelatrice,
che mi hai permesso di vedere
questo melodrammatico spettacolo.

///

Beautiful.
I have no idea why.
But this landscape is beautiful.

Thank you, citadel in repose.
Thank you, pure and enchanting sky.
Thank you, dear window,
that you gave me the chance
to see this invisible spectacle.

Simple houses, plants not very tall, some dry,
as in a land of industry
of the necessary and the minimum for the good.

Light of street lamps
that illuminates the streets in a disorderly way,
as if the daytime panic was
frozen in time by the light.
And yet, even in peace,
man drags it with him.

Pylons that cut a sky
without clouds and without stars,
not worthy of being loved by urbanites,
who seek only the canonical beauty,
ancient, sterile.

But strongly illuminated by cities, the sky,
that **** it for convenience.
And we, deaf,
do not even hear its cry.

And then, down there,
beyond the highway,
other large streetlights.
Pagan Pillars of Hercules,
Ignored by the will of our
anthropocentrism,
left to fade
on the seabed.

All in the silence of a moment
that is no longer appreciated,
because it is a distant memory
the time to waste.

It is nothing special, if you think about it.
And yet it fascinates me.
The first time that, perhaps,
and I say only perhaps,
I find magic in the ordinary.

Perhaps now I understand the great writers.
Perhaps I will understand it better too,
if there really is magic.

In any case,
I only know that this vision is still,
empty, distressing in some ways,
desperate,
dead.

It scares me.

But, despite this,
it makes me feel good.
And I am grateful for it.

Thank you, murderous city.
Thank you, false sky now defunct.
Thank you, revealing window,
that allowed me to see
this melodramatic spectacle.
When the view talks
"Era un mattino in cui sognava ignara
nei ròsi orizzonti una luce di mare:
ogni filo d'erba come cresciuto a stento
era un filo di quello splendore opaco e immenso.

Venivamo in silenzio per il nascosto argine
lungo la ferrovia, leggeri e ancora caldi

del nostro ultimo sonno in comune nel nudo
granaio tra i campi ch'era il nostro rifugio.

In fondo Casarsa biancheggiva esanime
nel terrore dell'ultimo proclama di Graziani;

e, colpita dal solo contro l'ombra dei monti,
la stazione era vuota: oltre i radi tronchi

dei gelsi e gli sterpi, solo sopra l'erba
del binario, attendeva il treno per Spilimbergo...

L'** visto allontanarsi con la sua valigetta,
dove dentro un libro di Montale era stretta

tra pochi panni, la sua rivoltella,
nel bianco colore dell'aria e della terra.

Le spalle un po' strette dentro la giacchetta
ch'era stata mia, la nuca giovinetta... ".
"Era un mattino in cui sognava ignara
nei ròsi orizzonti una luce di mare:
ogni filo d'erba come cresciuto a stento
era un filo di quello splendore opaco e immenso.

Venivamo in silenzio per il nascosto argine
lungo la ferrovia, leggeri e ancora caldi

del nostro ultimo sonno in comune nel nudo
granaio tra i campi ch'era il nostro rifugio.

In fondo Casarsa biancheggiva esanime
nel terrore dell'ultimo proclama di Graziani;

e, colpita dal solo contro l'ombra dei monti,
la stazione era vuota: oltre i radi tronchi

dei gelsi e gli sterpi, solo sopra l'erba
del binario, attendeva il treno per Spilimbergo...

L'** visto allontanarsi con la sua valigetta,
dove dentro un libro di Montale era stretta

tra pochi panni, la sua rivoltella,
nel bianco colore dell'aria e della terra.

Le spalle un po' strette dentro la giacchetta
ch'era stata mia, la nuca giovinetta... ".
Un vischio, fin dall'infanzia sospeso grappolo
di fede e di pruina sul tuo lavandino
e sullo specchio ovale ch'ora adombrano
i tuoi ricci bergére fra santini e ritratti
di ragazzi infilati un po' alla svelta
nella cornice, una caraffa vuota,
bicchierini di cenere e di bucce,
le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
non più guerra né pace, il tardo frullo
di un piccione incapace di seguirti
sui gradini automatici che ti slittano in giù….
Un vischio, fin dall'infanzia sospeso grappolo
di fede e di pruina sul tuo lavandino
e sullo specchio ovale ch'ora adombrano
i tuoi ricci bergére fra santini e ritratti
di ragazzi infilati un po' alla svelta
nella cornice, una caraffa vuota,
bicchierini di cenere e di bucce,
le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
non più guerra né pace, il tardo frullo
di un piccione incapace di seguirti
sui gradini automatici che ti slittano in giù….

— The End —