Dove io ** visto terra bruciata, lei ha visto campi di grano.
Dove io ** sentito musica, lei ha sentito chiasso.
Dunque, tutto è una prospettiva.
Supponiamo che un giorno andiamo in un bosco bellissimo, ma siamo di cattivo umore e non riusciamo a notare la sua bellezza.
Giorni dopo ci torniamo e notiamo quanto sia bello, "come abbiamo fatto a non notarlo prima?".
Eppure il bosco è sempre lo stesso.
TU sei cambiato.
Quindi vediamo le cose non per come sono, ma per come siamo noi.
Lo stesso vale per le persone, quando noi saremo diversi lo saranno anche loro.
Tutto è ciò che tu proietti.
Ne consegue che le emozioni non dipendono da quello che accade.
Ogni emozione dipende da come giudichi quello che ti accade.
Ne consegue ancora che se ci becchiamo una critica non costruttiva, un insulto gratuito che ci ferisce ecc..., chi lo fa non parla tanto di noi, ma di sé.
///Ma un'aquila rimane comunque un'aquila a prescindere da chi la guarda, così come un pollo rimane un pollo///
Quindi gli elementi di questa riflessione valgono fino a un certo punto.
Dipende.
Solo chi ha il coraggio di andare a fondo nelle persone riuscirà a vedere cose che non ci sono altrove: le meraviglie del loro cuore e le ombre della loro mente:
rovi e rovine, bellezza e terrore, cieli azzurrissimi e arcobaleni che illuminano la notte.
O il piattume più assoluto.