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Jay Bruno Mar 2019
fin da bambino in qualche modo sentivo e sapevo che non sarebbe stato così per sempre, era tutta un illusione che mi impediva di essere la persona che in realtà sono , non sentivo la malinconia e l’ansia come le sento ora , ero una persona illusa , mentre ora faccio ogni giorno a pugni con il mio genere e con una realtà crudele che divide le persone in delle scatole  e so benissimo che non potrò mai evadere del tutto perchè ormai troppa gente mi conosce per la persona che appaio all’esterno e non per quello che ** dentro.

la cosa che più da fastidio è essere limitati persino nello sfogo, perchè abbiamo il timore e il terrore che qualcuno che ha sofferto più di noi possa comunque dirci che non siamo abbastanza pronti per urlare tutto ciò che abbiamo dentro , e queste limitazioni ce le porteremo a vita nel cuore , continueranno ad essere una pietra che pesa dentro di noi…
Dove io ** visto terra bruciata, lei ha visto campi di grano.
Dove io ** sentito musica, lei ha sentito chiasso.

Dunque, tutto è una prospettiva.

Supponiamo che un giorno andiamo in un bosco bellissimo, ma siamo di cattivo umore e non riusciamo a notare la sua bellezza.
Giorni dopo ci torniamo e notiamo quanto sia bello, "come abbiamo fatto a non notarlo prima?".
Eppure il bosco è sempre lo stesso.
TU sei cambiato.

Quindi vediamo le cose non per come sono, ma per come siamo noi.
Lo stesso vale per le persone, quando noi saremo diversi lo saranno anche loro.

Tutto è ciò che tu proietti.

Ne consegue che le emozioni non dipendono da quello che accade.
Ogni emozione dipende da come giudichi quello che ti accade.

Ne consegue ancora che se ci becchiamo una critica non costruttiva, un insulto gratuito che ci ferisce ecc..., chi lo fa non parla tanto di noi, ma di sé.

///Ma un'aquila rimane comunque un'aquila a prescindere da chi la guarda, così come un pollo rimane un pollo///
Quindi gli elementi di questa riflessione valgono fino a un certo punto.
Dipende.



Solo chi ha il coraggio di andare a fondo nelle persone riuscirà a vedere cose che non ci sono altrove: le meraviglie del loro cuore e le ombre della loro mente:
rovi e rovine, bellezza e terrore, cieli azzurrissimi e arcobaleni che illuminano la notte.

O il piattume più assoluto.
Gorba Dec 19
Perché? Permesso?
Ormai, ci ** pensato un po’
Se non sbaglio
Una notte invece di un anno, una settimana o un giorno
Non a caso
Perché è proprio nel buio
Che un raggio di luce si vede meglio

Una notte per mettere ordine nel mio pensiero
Far sì che in un modo o nell’altro
Io riesca a rivelare il fatto
Che il motivo
Il motivo per cui voglio averti
Alla fine, forse non ce l’**

E penso che vada bene così
Che tutte le cose
Non vadano per forza sempre spiegate
Che se un ragionamento razionale non c’è
Almeno si può fingere che i sassi
Pur di essere presenti
E spesso troppo ingombranti
In realtà, non siano da soli
Che il cervello a volte faccia spazio
A qualcosa che potrebbe essere emozioni
Anzi, sensazioni viscerali
Che, fortunatamente o purtroppo
Rimangono sempre fuori
Di portata, come di solito
I sogni da bambini

E se importasse poco il perché?
Se fosse solo il riflesso dell’amore che stravince?
Che ci fa vivere
Che ci fa sentire
Che ci fa provare
Che ci fa volare
Fra le nuvole

Vita dà vita
Che prima o poi se ne va
Per iniziare un nuovo ciclo
Che persevererà lo stesso
Che tu te ne accorga o meno
Quindi, a volte non ci serve
Torturare la mente
Meglio accettare le cose
Per ciò che sono
In questo caso, il più bel regalo del mondo
Comunque, benvenuto Hugo.
This is my first text in Italian. I've been learning this language for two years now, and the "watershed" moment finally happened last week. Two or three other texts in Italian should follow. Well, if I don't lose on the way, as usually happens. Stay put! Or better, a presto!

— The End —