Dentro il nido sto, inerme. Urlo vigoroso in cerca di cibo,
la pelle è nuda, il becco spalancato.
Mi crescono le piume come piccoli germogli.
Vedo il mondo e lo voglio fare mio.
Mi butto.
E su, oltre la siepe, volo. Io, docile passerotto.
Le mie ali spiegate come un'aquila possente.
Mi poggio sopra un ramo.
** gli arti indolenziti... strano.
Riprendo poco fiato e, su nel cielo, volteggio
come una foglia. Ma, proprio come una foglia, al suolo ricado.
Mi guardo in alto. Le ali spalancate, il becco ormai serrato.
Vedo passerotti volare. Mi protendo verso loro, ma non li raggiungo.
Non so cosa fare.
Un soffio di vento mi porta in alto,
il mondo, per un istante, è di nuovo mio.
Il vento si fa più forte.
Una raffica mi scaraventa nel mio nido.
E lì resto,
Per sempre.