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sip on your wine
come kiss my fat behind
now stand in line
run to the ocean where you could do some fishing

licking the ***** with a wooden spoon
got junk in my trunk take some time to take a dump
Boom Chaka Latta Boom
go clean up your ******* room

got clothes upon clothes
and saving your crystal dish
playing up your nose with a rubber hose
Goochie hand bags for my lady

working all week saving up for my lady
we move to soon &we'll get jumped
took a ****** in the back room waiting to get pumped
***** ain't nothing but meat on the bone

I'll **** it, I'll **** it, I'll leave it alone
(Hook)

kiss me in the shower its my hour of power
kiss me in the shower it's my hour of power
suicide is no solution stop all that noise pollution
put your hand in the hand that stirs the water

(Hook)

Blinded bats with eyes of sulfur
viscous fangs that bite dripping blood off side
viscous fangs that bite dripping blood off side
go walk away or run and hide

Boom Chaka Latta Boom
the renegades have sealed their tomb
watch your rhymes as you go in for the ****
late night party can't pay the bar bill

look you best be taking a chill pill
so see ya on the flip side cheese
can't praise the Lord until you get down on your knees
working this rhyme just as busy as a bee

got to keep up with the law &order
look how she swings that bolder holder
six gun salute &this rhyme is over
yet its still all good cause I'm wearing my 9 on my shoulder
Diego Scarca Dec 2010
Nevica a Parigi
sugli alberi di carta,
sugli addobbi di Natale sgonfi,
sui bambini di plastica
e sui castelli di latta.

Nevica a Parigi una neve fiacca
che s’incolla ai cappotti della gente
che si trascina per strada
con aria distratta.

Nevica nei caffè,
attraverso i vetri,
sui boulevards deserti
e sui nostri sguardi tetri.

Si colorano di bianco
la cupola dell’albergo di lusso,
il tettuccio dell’edicola senza giornali,
il carretto delle castagne arrosto,
il marciapiede su cui scivola una dama
e cerca un cantuccio il barbone.

Nevica a Parigi, senza ragione,
sulle donne e sugli uomini.



Nevica nei grandi magazzini,
nelle chiese vuote
e nelle nostre stanze.
Sulle autostrade inondate di fango
che corrono sopra la città,
sulle scarpate coperte d’immondizia
e sulle nostre frasi lasciate a metà.

Nevica a Parigi sulla terra
del parco in cui non attecchirà
più l’erba, sulla nostra visione
acerba delle cose.
Nevica a Parigi come per illusione.



Nevica perché non ha
nessun senso che nevichi,
perché siamo in inverno
ma non è detto che torni
il bel tempo.

Nevica sul cemento
di chi ha avuto il coraggio
di costruire i grattacieli per i grandi
e le cabine di comando
per gli uomini d’affari
dagli occhi stanchi.



Nevica sui ghetti e sulle città satelliti,
sulle lampade al neon
dei luna park abbandonati.
Nevica, in televisione e al cinema,
per i negri, i bianchi,
le persone sole e gli alcolizzati.

Nevica e le cose si perdono
in un pulviscolo.
Da un vicolo sbuca
un autobus senza autista,
da un altro una carrozza
trainata da elefanti.
In un carosello di fiocchi di neve
impazziscono le immagini.

Nevica a Parigi sui camposanti.



Nevica nei bordelli e nelle bettole,
nei salotti alla moda,
nei negozi degli antiquari
e nei quadri che i pittori
non hanno fatto a tempo
a terminare…

Nevica sugli operai stanchi
di non lavorare,
sulle matrone che si abbandonano
alle braccia dei drogati.
Nevica sugli ospedali e sugli ammalati.



Nevica sugli aeroplani e sulla notte,
sulle navi e sul vento,
sull’eco delle stragi,
sul pianto dei feriti
e sul rantolo dei moribondi.

Nevica a Parigi
sul tempo che finisce
in un’esplosione di secondi.



Nevica sulla neve
e nevicherà ancora.
E’ una neve che a tratti ci sferza
e a tratti ci ignora.
E’ una neve che spazza via tutto,
una neve spietata.
Perché a Parigi da oggi nevica
nella nostra mente annebbiata.
Diego Scarca, Architetture del vuoto, Torino, Edizioni Angolo Manzoni, 2007
Marco Bo Sep 2018
under this grey and alien suburban sky, as long as I resist
I am the hidden nail between mirror and wall
or that tin man in wonderland
or one of those masks scaring vultures in suit and tie
or a hunter,
though I do not know where and what to hunt
so absorbed I turn and stare to the abstract colors of these abandoned suburbs of the world
and in the darkness I  rise
still
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sotto questo cielo suburbano grigio e alieno, finché resisto
sono il chiodo nascosto tra lo specchio e il muro
o quell'uomo di latta nel paese delle meraviglie
o una di quelle maschere che spaventano avvoltoi in giacca e cravatta
o un cacciatore,
anche se non so dove né cosa cacciare
e così assorto mi rivolgo al colore astratto degli abbandonati sobborghi del mondo
e nell'oscurità mi alzo
ancora
..................

bajo este cielo suburbano gris y ajeno, mientras yo resista
soy el clavo escondido entre espejo y muro
o un hombre de estaño en el país de las maravillas
o una de esas máscaras asusta buitres en traje y corbata
o un cazador,
aunque no sé dónde ni qué cazar
asì absorto me vuelvo y miro los colores abstractos de los suburbios abandonados del mundo
y en la oscuridad me levanto
aún

— The End —