Mi hai reso qualcosa d'ottuso, una foresta pietrificata, una che non può piangere per le maternità disfatte. Mi hai reso una foresta dove serpeggiano serpi velenose e la jena è in agguato, perché io ero una ninfa innamorata e gentile, e avevo dei morbidi cuccioli. Ma le mie unghie assetate scavano nette la terra, così io Medusa fissa ti guardo negli occhi. Io esperta sognatrice che anche adesso mi rifugio in un letto ammantata di lutto per non sentire più la carne.