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tokonoma Oct 2014
This very dawn is just a white breath,
an obscene pain: a semblance
of you hardening my veins.
And my father wakes me up: asking
for car keys, but i'll need them
to see if i am seeing you
and then we fight. This october
annoys me and is cheating,
but what i meant is good for you too
you who, with your ecstatic moods,
never listen nor care, ever: as if
on certain days water comes even from the sun
and in mirror shop windows i’m all blue.
And there’s nothing like a ****
that can liberate from the future,
from the multitude of folds
and parts above, over which i identify,
as, on the other hand, all do. So i’m
seeking those private holy parts
and i immediately see yours, that you
reckon so distinguishable. That semblance
of yours, and its vessels, are as red as
bootyless burglars or amphorae,
turned to chamber pots
or spittoons. And
my mum shows up doing the math
about the month that’s not coming ; and yet she knows
that our rhythms are not alike .
Not that i’m feeling supportive gender empathy; rather,
i would not wish daughters like her. I’ll withdraw
if i hear them trot me out, in the room
that i want inadequate and warm; i’ll be
alone or with someone: i’ll disclose you
tomorrow on the phone, without telling you.
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­Italian version, written in 1995

turbe vascolari

l’alba proprio bianca è un alito,
un dolore osceno: una parvenza
di te che indurisce le vene.
e mio padre mi sveglia: chiede
le chiavi della macchina, ma la macchina
mi serve per vedere se ti vedo
e litighiamo. quest’ottobre
disturba e mi tradisce,
ma quello che ** deciso è un bene anche per te
che non stai, con una certa tua aria estatica,
ad ascoltare né a sentire, mai: come
in certi giorni l’acqua viene anche dal sole
e nelle vetrine a specchio sono tutta azzurra.
e non c’è niente come un cazzo
che possa liberare dal futuro,
da questa moltitudine di pieghe
e parti sotto, sopra cui mi riconosco,
come, d’altra parte tutti. la cerco dunque
questa parte, privata e benedetta,
e penso subito alla tua, che credi che
si conosca cosí bene. quella sua
parvenza, e i vasi, sono rossi co-
me le vergogne di ladri senza refur-
tiva o anfore, a far pitali
o sputacchiere. e
mia madre arriva e fa di conto
sul mese che non torna; eppure sa
che i nostri ritmi sono differenti.
non che senta, io, solidale complicità di genere; anzi,
non vorrei figlie come lei. mi ritirerò se
li sentirò tirarmi in  ballo, nella stanza
che mi piace scarna e riscaldata; starò
da sola o con qualcuno: te lo telefono
domani, senza dirti niente.
Amici ci aspetta una barca e dondola
nella luce ove il cielo s'inarca
e tocca il mare, volano creature pazze ad amare
il viso d'Iddio caldo di speranza
in alto in basso cercando
affetto in ogni occulta distanza
e piangono: noi siamo in terra
ma ci potremo un giorno librare
esilmente piegare sul seno divino
come rose dai muri nelle strade odorose
sul ***** che le chiede senza voce.

Amici dalla barca si vede il mondo
e in lui una verità che precede
intrepida, un sospiro profondo
dalle foci alle sorgenti;
la Madonna dagli occhi trasparenti
scende adagio incontro ai morenti,
raccoglie il cumulo della vita, i dolori
le voglie segrete da anni sulla faccia inumidita.
Le ragazze alla finestra annerita
con lo sguardo verso i monti
non sanno finire d'aspettare l'avvenire.

Nelle stanze la voce materna
senza origine, senza profondità s'alterna
col silenzio della terra, è bella
e tutto par nato da quella.
La luna s'apre nei giardini del manicomio,
qualche malato sospira,
mano nella tasca nuda.
La luna chiede tormento
e chiede sangue ai reclusi:
** visto un malato
morire dissanguato
sotto la luna accesa.
"E in questo triste sguardo d'intesa,
per la prima volta, dall'inverno
in cui la sua ventura fu appresa,
e mai creduta, mio fratello mi sorride,
mi è vicino. Ha dolorosa accesa,

nel sorriso, la luce con cui vide,
oscuro partigiano, non ventenne
ancora, come era da decidere

con vera dignità, con furia indenne
d'odio, la nuova storia: e un'ombra,
in quei poveri occhi, umiliante e solenne...

Egli chiede pietà, con quel suo modesto,
tremendo sguardo, non per il suo destino,
ma per il nostro... Ed è lui, il troppo onesto,

il troppo puro, che deva andare a capo chino?
Mendicare un po' di luce per questo
mondo rinato in un oscuro mattino? "
La luna s'apre nei giardini del manicomio,
qualche malato sospira,
mano nella tasca nuda.
La luna chiede tormento
e chiede sangue ai reclusi:
** visto un malato
morire dissanguato
sotto la luna accesa.
La luna s'apre nei giardini del manicomio,
qualche malato sospira,
mano nella tasca nuda.
La luna chiede tormento
e chiede sangue ai reclusi:
** visto un malato
morire dissanguato
sotto la luna accesa.
Amici ci aspetta una barca e dondola
nella luce ove il cielo s'inarca
e tocca il mare, volano creature pazze ad amare
il viso d'Iddio caldo di speranza
in alto in basso cercando
affetto in ogni occulta distanza
e piangono: noi siamo in terra
ma ci potremo un giorno librare
esilmente piegare sul seno divino
come rose dai muri nelle strade odorose
sul ***** che le chiede senza voce.

Amici dalla barca si vede il mondo
e in lui una verità che precede
intrepida, un sospiro profondo
dalle foci alle sorgenti;
la Madonna dagli occhi trasparenti
scende adagio incontro ai morenti,
raccoglie il cumulo della vita, i dolori
le voglie segrete da anni sulla faccia inumidita.
Le ragazze alla finestra annerita
con lo sguardo verso i monti
non sanno finire d'aspettare l'avvenire.

Nelle stanze la voce materna
senza origine, senza profondità s'alterna
col silenzio della terra, è bella
e tutto par nato da quella.
Amici ci aspetta una barca e dondola
nella luce ove il cielo s'inarca
e tocca il mare, volano creature pazze ad amare
il viso d'Iddio caldo di speranza
in alto in basso cercando
affetto in ogni occulta distanza
e piangono: noi siamo in terra
ma ci potremo un giorno librare
esilmente piegare sul seno divino
come rose dai muri nelle strade odorose
sul ***** che le chiede senza voce.

Amici dalla barca si vede il mondo
e in lui una verità che precede
intrepida, un sospiro profondo
dalle foci alle sorgenti;
la Madonna dagli occhi trasparenti
scende adagio incontro ai morenti,
raccoglie il cumulo della vita, i dolori
le voglie segrete da anni sulla faccia inumidita.
Le ragazze alla finestra annerita
con lo sguardo verso i monti
non sanno finire d'aspettare l'avvenire.

Nelle stanze la voce materna
senza origine, senza profondità s'alterna
col silenzio della terra, è bella
e tutto par nato da quella.
"E in questo triste sguardo d'intesa,
per la prima volta, dall'inverno
in cui la sua ventura fu appresa,
e mai creduta, mio fratello mi sorride,
mi è vicino. Ha dolorosa accesa,

nel sorriso, la luce con cui vide,
oscuro partigiano, non ventenne
ancora, come era da decidere

con vera dignità, con furia indenne
d'odio, la nuova storia: e un'ombra,
in quei poveri occhi, umiliante e solenne...

Egli chiede pietà, con quel suo modesto,
tremendo sguardo, non per il suo destino,
ma per il nostro... Ed è lui, il troppo onesto,

il troppo puro, che deva andare a capo chino?
Mendicare un po' di luce per questo
mondo rinato in un oscuro mattino? "
"E in questo triste sguardo d'intesa,
per la prima volta, dall'inverno
in cui la sua ventura fu appresa,
e mai creduta, mio fratello mi sorride,
mi è vicino. Ha dolorosa accesa,

nel sorriso, la luce con cui vide,
oscuro partigiano, non ventenne
ancora, come era da decidere

con vera dignità, con furia indenne
d'odio, la nuova storia: e un'ombra,
in quei poveri occhi, umiliante e solenne...

Egli chiede pietà, con quel suo modesto,
tremendo sguardo, non per il suo destino,
ma per il nostro... Ed è lui, il troppo onesto,

il troppo puro, che deva andare a capo chino?
Mendicare un po' di luce per questo
mondo rinato in un oscuro mattino? "

— The End —