O sant'asinità, sant'ignoranza,
santa stoltezza e pia devozione,
qual sola puoi far l'anime si buone
che umano ingegno e studio non l'avanza.
Non giunge faticosa vigilanza
d'arte qualunque sia o invenzione,
né dei sapienti contemplazione,
al ciel dove ti edifichi la stanza.
Che vi val (curiosi) lo studiare,
voler sapere quel che fa la natura,
se gli astri son pur terra, fuoco e mare?
La santa asinità di ciò non cura,
ma con man giunte e in ginocchio vuol stare
aspettando da Dio la sua ventura.
Nessuna cosa dura
eccetto il frutto dell'eterna requie,
la qual ci dona Dio dopo le esequie.