Se avess'io levità di una fanciulla invece di codesto, torturato, pesantissimo cuore e conoscessi la purezza delle acque come fossi entro raccolta in miti-sacrifici, spoglierei questa insipida memoria per immergermi in te, fatto mio uomo.
Io ti debbo i racconti più fruttuosi della mia terra che non dà mai spiga. e ti debbo parole come l'ape deve miele al suo fiore. Perché t'amo caro, da sempre, prima dell'inferno prima del paradiso, prima ancora che io fossi buttata nell'argilla del mio pavido corpo. Amore mio quanto pesante è adducerti il mio carro che io ***** nel giorno dell'arsura alle tue mille bocche di ristoro!