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Siamo soli. Bianca l'aria
vola come in un mulino.
Nella terra solitaria
siamo in due, sempre in cammino.
Soli i miei, soli i tuoi stracci
per le vie. Non altro suono
che due gridi:
- Oggi ci sono
e doman me ne vo...
- Stacci!
Stacci! Stacci!
Io di qua, battendo i denti,
tu di là, pestando i piedi:
non ti vedo e tu mi senti;
io ti sento, e non mi vedi.
Noi gettiamo i nostri urlacci,
come cani in abbandono
fuor dell'uscio:
- Oggi ci sono
e doman me ne vo...
- Stacci!
Stacci! Stacci!
Questa terra ha certe porte,
che ci s'entra e non se n'esce.
È il castello della morte.
S'ode qui l'erba che cresce:
crescer l'erba e i rosolacci
qui, di notte, al tempo buono:
ma nient'altro...
- Oggi ci sono
e doman me ne vo...
- Stacci!
Stacci! Stacci!
C'incontriamo... Io ti derido?!
No, compagno nello stento!
No, fratello! È un vano grido
che gettiamo al freddo vento.
Né c'è un viso che s'affacci
per dire, Eh! Spazzacamino!...
per dire, Oh! Quel vecchiettino
degli stacci...
degli stacci!...
- stacci! Stacci!
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