Quando lottavo duramente il giorno per sradicare l'ora dal mio cuore sola entità di tenebre, angosciosa era questa fatica alle mie mani.
Ma non so quale leggerezza imbeve logicamente adesso la natura del mio corpo rinato; so che muovo allucinato il passo alle mie pene, sento che in me recede il rigoglioso volume del mio sangue e che più dolce mi è liberare sguardi di paura.