Io ti ** vista seduta al pianoforte e mi sei parsa un angelo, una vergine di certissimo aspetto – come fossi oggi cresciuta lì su quelle soglie di sveltissima musica, o fermento bello di donna dalle dritte spalle cui le dita di angelo racchiuso
hanno impresso una curva di mistero mentre che all'apparenza ne gioivi profondamente come in veste nuova.
E noi tutti di te ripensavamo cose profonde e più miracolosa che una vetta di sogno la tua dolce cara presenza ci scioglieva i nodi dentro il sangue del male e sollevava la nostr'aria nel palpito felice dei tuoi biondi finissimi capelli.