Al rio sottile, di tra vaghe brume, guarda il bove, coi grandi occhi: nel piano che fugge, a un mare sempre più lontano migrano l'acque d'un ceruleo fiume;
ingigantisce agli occhi suoi, nel lume pulverulento, il salice e l'ontano; svaria su l'erbe un gregge a mano a mano, e par la mandra dell'antico nume:
ampie ali aprono imagini grifagne nell'aria; vanno tacite chimere, simili a nubi, per il ciel profondo;
Il sole immenso, dietro le montagne cala, altissime: crescono già, nere, l'ombre più grandi d'un più grande mondo.