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Robert Leoni Aug 2014
Il dolore estremo
la sofferenza che non esiste
ma solo chi soffre
se la autocrea
per sentire se stesso
tramite il dolore tornare a sè
rispettare se stesso
tornare al qui ed ora
l'attimo che fugge è l'unica
chiave
il respiro è la porta
il cammino è la via
il motore immutabile
momento eterno
colori infinitamente diversi
tempo illusorio
presente cosciente
sveglio. Risvegliato
ogni mattina Rinato
Rinasco
Rinasciamo
cresciamo
il tutto siamo noi
ma anche no
Dove voli Airone bianco?
Sulla neve cos' c'è un altro colore
sei tu.
"E in questo triste sguardo d'intesa,
per la prima volta, dall'inverno
in cui la sua ventura fu appresa,
e mai creduta, mio fratello mi sorride,
mi è vicino. Ha dolorosa accesa,

nel sorriso, la luce con cui vide,
oscuro partigiano, non ventenne
ancora, come era da decidere

con vera dignità, con furia indenne
d'odio, la nuova storia: e un'ombra,
in quei poveri occhi, umiliante e solenne...

Egli chiede pietà, con quel suo modesto,
tremendo sguardo, non per il suo destino,
ma per il nostro... Ed è lui, il troppo onesto,

il troppo puro, che deva andare a capo chino?
Mendicare un po' di luce per questo
mondo rinato in un oscuro mattino? "
Quando lottavo duramente il giorno
per sradicare l'ora dal mio cuore
sola entità di tenebre, angosciosa
era questa fatica alle mie mani.

Ma non so quale leggerezza imbeve
logicamente adesso la natura
del mio corpo rinato; so che muovo
allucinato il passo alle mie pene,
sento che in me recede il rigoglioso
volume del mio sangue e che più dolce
mi è liberare sguardi di paura.
"E in questo triste sguardo d'intesa,
per la prima volta, dall'inverno
in cui la sua ventura fu appresa,
e mai creduta, mio fratello mi sorride,
mi è vicino. Ha dolorosa accesa,

nel sorriso, la luce con cui vide,
oscuro partigiano, non ventenne
ancora, come era da decidere

con vera dignità, con furia indenne
d'odio, la nuova storia: e un'ombra,
in quei poveri occhi, umiliante e solenne...

Egli chiede pietà, con quel suo modesto,
tremendo sguardo, non per il suo destino,
ma per il nostro... Ed è lui, il troppo onesto,

il troppo puro, che deva andare a capo chino?
Mendicare un po' di luce per questo
mondo rinato in un oscuro mattino? "
"E in questo triste sguardo d'intesa,
per la prima volta, dall'inverno
in cui la sua ventura fu appresa,
e mai creduta, mio fratello mi sorride,
mi è vicino. Ha dolorosa accesa,

nel sorriso, la luce con cui vide,
oscuro partigiano, non ventenne
ancora, come era da decidere

con vera dignità, con furia indenne
d'odio, la nuova storia: e un'ombra,
in quei poveri occhi, umiliante e solenne...

Egli chiede pietà, con quel suo modesto,
tremendo sguardo, non per il suo destino,
ma per il nostro... Ed è lui, il troppo onesto,

il troppo puro, che deva andare a capo chino?
Mendicare un po' di luce per questo
mondo rinato in un oscuro mattino? "
Quando lottavo duramente il giorno
per sradicare l'ora dal mio cuore
sola entità di tenebre, angosciosa
era questa fatica alle mie mani.

Ma non so quale leggerezza imbeve
logicamente adesso la natura
del mio corpo rinato; so che muovo
allucinato il passo alle mie pene,
sento che in me recede il rigoglioso
volume del mio sangue e che più dolce
mi è liberare sguardi di paura.
Quando lottavo duramente il giorno
per sradicare l'ora dal mio cuore
sola entità di tenebre, angosciosa
era questa fatica alle mie mani.

Ma non so quale leggerezza imbeve
logicamente adesso la natura
del mio corpo rinato; so che muovo
allucinato il passo alle mie pene,
sento che in me recede il rigoglioso
volume del mio sangue e che più dolce
mi è liberare sguardi di paura.

— The End —