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Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno
e la stagione e'l tempo e l'ora e'l punto
e'l bel paese e'l loco ov'io fui giunto
da'duo begli occhi che legato m'ànno;

E benedetto il primo dolce affanno
ch'ì ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l'arco e le saette ond'ì fui punto,
e le piaghe che'nfin al cor mi vanno.

Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna ò sparte,
e i sospiri e le lagrime e'l desio;

e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e'l pensier mio,
ch'è sol di lei; si ch'altra non v'à parte.
Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno
e la stagione e'l tempo e l'ora e'l punto
e'l bel paese e'l loco ov'io fui giunto
da'duo begli occhi che legato m'ànno;

E benedetto il primo dolce affanno
ch'ì ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l'arco e le saette ond'ì fui punto,
e le piaghe che'nfin al cor mi vanno.

Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna ò sparte,
e i sospiri e le lagrime e'l desio;

e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e'l pensier mio,
ch'è sol di lei; si ch'altra non v'à parte.
Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno
e la stagione e'l tempo e l'ora e'l punto
e'l bel paese e'l loco ov'io fui giunto
da'duo begli occhi che legato m'ànno;

E benedetto il primo dolce affanno
ch'ì ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l'arco e le saette ond'ì fui punto,
e le piaghe che'nfin al cor mi vanno.

Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna ò sparte,
e i sospiri e le lagrime e'l desio;

e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e'l pensier mio,
ch'è sol di lei; si ch'altra non v'à parte.
B Dec 2015
Blessed be the day, and the month, and the year,
and the season, and the time, and the hour, and the moment,
and the beautiful country, and the place where I was joined
to the two beautiful eyes that have bound me:
and blessed be the first sweet suffering
that I felt in being conjoined with Love,
and the bow, and the shafts with which I was pierced,
and the wounds that run to the depths of my heart.

Blessed be all those verses I scattered
calling out the name of my lady,
and the sighs, and the tears, and the passion:
and blessed be all the sheets
where I acquire fame, and my thoughts,
that are only of her, that no one else has part of

-Petrarch
not mine, but Petrarch's.
tangshunzi Jun 2014
Questa storia d'amore che è iniziato con un incontro casuale .è cresciuto nel corso lettera per lettera scritta abiti da sposa 2014 a mano e culminata in un matrimonio costruito per dueèè uscito da un film .Un buon pazzo.romantico come vengono flick .E la fuga risultante con immagini di Fotografia Brita .altrettanto romantico.Vedere l'intera giornata svolgersi nella galleria e ancora di più su vestiti da sposa questo amore da favola .hanno un ascolto qui .

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Kate ha incontrato Brad durante una tappa .Avevano chimica immediata .ma lei gli disse che se voleva continuare a crescere quello che avevano .avrebbe dovuto farloè? Ia lettera scritta a mano .Così ha fatto .Ha ottenuto la prima lettera di San Valentino 'Day .e nel corso di un movimento vestiti da sposa ( lui per la sua città ) e una quarantina di lettere .che cosa è stato messo a punto una proposta .nascosto nel codice scrittoè' Dal giorno del nostro primo incontro sono stato affascinato dala tua bellezza



.la personalità e la vostra fede .Sono stato benedetto per arrivare a sapere che in tal modo divertente e unico .** veramente sentito come l'uomo più fortunato a causa del vostro sforzo e il desiderio di conoscere me.Sono onorato che si vorrebbe perseguire vicenda mentre ancora tiene fedele a te stesso e la tua promessa.C'è stato qualcosa che ** pensato per molto tempo .Katherine Anne . "Allora .ha proposto !
Mi dà i brividi ogni volta che l'** letto !Le parole non possono nemmeno cominciare a descrivere quanto sia speciale Kate \u0026Giorno delle nozze Brad ' stato per noi .E ' stata un'esperienza incredibile .Nick e io eravamo gli unici ospiti e ci siamo chiesti in tutto centro di Savannah e Tybee Island.E 'stata una giornata perfetta

Fotografia : Brita Fotografia | Abito da sposa : ! Wedding Angels | Cerimonia : Troup Square.Savannah | Hair \u0026 Makeup : Heather Ferguson | Bridal Shoes : Kelly e Katie | Radio Show : The Bert MostraFotografia Brita è un membro del nostro Little Black Book .Scopri come i membri sono scelti visitando la nostra pagina delle FAQ .Fotografia Brita VIEW
Eleganza tradizionale a Battery Gardens_vestiti da sposa
Chiare, fresche et dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo, ove piacque,
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse con l'angelico seno;
aere sacro sereno
ove Amor cò begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.

S'egli è pur mio destino,
e 'l cielo in ciò s'adopra,
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda,
qualche grazia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l'alma al proprio albergo ignuda;
la morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo,
ché lo spirito lasso
non poria mai più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l'ossa.

Tempo verrà ancor forse
ch'a l'usato soggiorno
torni la fera bella e mansueta,
e là 'v'ella mi scorse
nel benedetto giorno,
volga la vista disiosa e lieta,
cercandomi; ed o pietà!
Già terra infra le pietre
vedendo, Amor l'inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercè m'impetre,
e faccia forza al cielo
asciugandosi gli occhi col bel velo.

Dà bè rami scendea,
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo;
ed ella si sedea
umile in tanta gloria,
coverta già de l'amoroso nembo;
qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch'oro forbito e perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra e qual su l'onde,
qual con un vago errore
girando perea dir: "Qui regna Amore".

Quante volte diss'io
allor pien di spavento:
"Costei per fermo nacque in paradiso! ".
Così carco d'oblio
il divin portamento
e 'l volto e le parole e'l dolce riso
m'aveano, e sì diviso
da l'imagine vera,
ch'ì dicea sospirando:
"Qui come venn'io o quando?"
credendo esser in ciel, non là dov'era.
Da indi in qua mi piace
quest'erba sì ch'altrove non ò pace.

Se tu avessi ornamenti quant'ai voglia,
poresti arditamente
uscir del bosco e gir infra la gente.
E l'acqua cade su la morta estate,
e l'acqua scroscia su le morte foglie;
e tutto è chiuso, e intorno le ventate
gettano l'acqua alle inverdite soglie;
e intorno i tuoni brontolano in aria;
se non qualcuno che rotola giù.
Apersi un poco la finestra: udii
rugliare in piena due torrenti e un fiume;
e mi parve d'udir due scoppiettìi
e di vedere un nereggiar di piume.
O rondinella spersa e solitaria,
per questo tempo come sei qui tu?
Oh! non è questo un temporale estivo
col giorno buio e con la rosea sera,
sera che par la sera dell'arrivo,
tenera e fresca come a primavera,
quando, trovati i vecchi nidi al tetto,
li salutava allegra la tribù.
Se n'è partita la tribù, da tanto!
Tanto, che forse pensano al ritorno,
tanto, che forse già provano il canto
che canteranno all'alba di quel giorno:
sognano l'alba di San Benedetto
nel lontano Baghirmi e nel Bornù.
E chiudo i vetri. Il freddo mi percuote,
l'acqua mi sferza, mi respinge il vento.
Non più gli scoppiettìi, ma le remote
voci dei fiumi, ma sgrondare io sento
sempre più l'acqua, rotolare il tuono,
il vento alzare ogni minuto più.
E fuori vedo due ombre, due voli,
due volastrucci nella sera mesta,
rimasti qui nel grigio autunno soli,
ch'aliano soli in mezzo alla tempesta:
rimasti addietro il giorno del frastuono,
delle grida d'amore e gioventù.
Son padre e madre. C'è sotto le gronde
un nido, in fila con quei nidi muti,
il lor nido che geme e che nasconde
sei rondinini non ancor pennuti.
Al primo nido già toccò sventura.
Fecero questo accanto a quel che fu.
Oh! tardi! Il nido ch'è due nidi al cuore,
ha fame in mezzo a tante cose morte;
e l'anno è morto, ed anche il giorno muore,
e il tuono muglia, e il vento urla più forte,
e l'acqua fruscia, ed è già notte oscura,
e quello ch'era non sarà mai più.
Sento il peso del mondo sulle mie spalle.
Mi fa male vedere ogni persona che soffre.
Vorrei che tutti fossero felici, anche chi mi ha fatto del male.
Vorrei che gli animali non si debbano ammazzare per sopravvivere.

No, non mi importa
No, non mi importa più
Va tutto bene nonostante il caos
Va tutto bene nonostante tutto

Se conosco la storia di un cattivo riesco a capire perché è cattivo e diventa mio fratello.
Se conosco la storia di un'assassina capisco perché lo è diventata e diventa mia sorella.
Forse porgere l'altra guancia significa capire che ci sono persone che soffrono più di me.
Forse porgere l'altra guancia lenirà la sofferenza di chi arreca sofferenza perché la sua vita è stata più sofferente della mia.
O forse no e sono solo stronzi.

Si, mi importa relativamente perché...
Va tutto bene in realtà
Sto bene in realtà

È tutto una costruzione della nostra mente.
Una costruzione collettiva e culturale.

Dirò quel che vorrò dire,
se ne approfitterai bene, sennò pazienza.
La stessa pioggia fa scappare gli adulti e fa saltare su pozzanghere bambini.

** visto comunisti comportarsi da fascisti, e io che mi definisco marxista ** provato vergogna per me stesso.
Forse il capitalismo non è tutto da buttare.
** visto femministe attaccare in ma ssa, frenetiche come api sul miele, una ragazza.
E Io che mi definivo femminista intersezionale...
Quante volte io avrò tradito i miei ideali?

Oh sì, va tutto bene in realtà.
Oh si, riesco a planare in questa leggerezza.

La natura si mostra in tutta la sua bellezza.
La natura si mostra in tutta la sua violenza.

Svegliarsi è spiacevole, è così bello dormire,
Svegliarsi è spiacevole ma essere già svegli è più bello.

Qual è il vantaggio di mandare un uomo sulla luna quando l'uomo non riesce a vivere sulla terra?

È tutto ok
E io plano lontano su questa leggerezza.

Inseguo un gatto.
Cammino in alto su un muro e non cado, non cado.

E poi
Un piede sull'asfalto
Uno sulla via lattea
Accendo un falò.
Nuoto dove l'acqua è più blu.

È tutto così bello, tutto è più bello.
Tutto è così leggero...

Come camminare in alto su un muro
E non cadere, non cadere

Tu sei bellissima.

Tu turu tu tu turu tu.

/
Amo tutto di lei ed è così bella.
Non ** bisogno di prendere una farfalla per vederne la bellezza.
Se ti piace un fiore lo prendi,
se lo ami lo annaffi.


Spero che questo mio amore per te possa non finire mai, mi sento benedetto quando amo qualcuno.

Mi sento benedetto a stare sotto questo cielo.

Come camminare in alto su un muro e non cadere, non cadere.

E sento te dentro il mio cuore splendere come un gioiello

Dolci sogni che ricorderò.
Dolci sogni che ricorderò tutti.
.








"Non tentare di renderli felici, ti metterai nei pasticci."
"Non tentare di insegnare a cantare a un maiale, il risultato è che lui si irrita e tu perderai tempo".
È la sera: piano piano
passa il prete paziente,
salutando della mano
ciò che vede e ciò che sente.
Tutti e tutto il buon piovano
benedice santamente:
anche il loglio, là, nel grano;
qua, nè fiori, anche il serpente.
Ogni ramo, ogni uccellino
sì del bosco e sì del tetto,
nel passare ha benedetto:
anche il falco, anche il falchetto
nero in mezzo al ciel turchino,
anche il corvo, anche il becchino,
poverino,
che lassù nel cimitero
raspa raspa il giorno intiero.
C'era, Alina, intorno a te un presepe
di cose pure, appena toccate,
un fiore d'arpa, angelico silenzio
di labbra maledette. E non ti sembri
oscuro questo canto: qualche volta
la nascita è solenne e ridestare
questi antichi ricordi mi fa male.
Però ti dono questo canto mio
come un pargolo infine benedetto
ed è la poesia.
E l'acqua cade su la morta estate,
e l'acqua scroscia su le morte foglie;
e tutto è chiuso, e intorno le ventate
gettano l'acqua alle inverdite soglie;
e intorno i tuoni brontolano in aria;
se non qualcuno che rotola giù.
Apersi un poco la finestra: udii
rugliare in piena due torrenti e un fiume;
e mi parve d'udir due scoppiettìi
e di vedere un nereggiar di piume.
O rondinella spersa e solitaria,
per questo tempo come sei qui tu?
Oh! non è questo un temporale estivo
col giorno buio e con la rosea sera,
sera che par la sera dell'arrivo,
tenera e fresca come a primavera,
quando, trovati i vecchi nidi al tetto,
li salutava allegra la tribù.
Se n'è partita la tribù, da tanto!
Tanto, che forse pensano al ritorno,
tanto, che forse già provano il canto
che canteranno all'alba di quel giorno:
sognano l'alba di San Benedetto
nel lontano Baghirmi e nel Bornù.
E chiudo i vetri. Il freddo mi percuote,
l'acqua mi sferza, mi respinge il vento.
Non più gli scoppiettìi, ma le remote
voci dei fiumi, ma sgrondare io sento
sempre più l'acqua, rotolare il tuono,
il vento alzare ogni minuto più.
E fuori vedo due ombre, due voli,
due volastrucci nella sera mesta,
rimasti qui nel grigio autunno soli,
ch'aliano soli in mezzo alla tempesta:
rimasti addietro il giorno del frastuono,
delle grida d'amore e gioventù.
Son padre e madre. C'è sotto le gronde
un nido, in fila con quei nidi muti,
il lor nido che geme e che nasconde
sei rondinini non ancor pennuti.
Al primo nido già toccò sventura.
Fecero questo accanto a quel che fu.
Oh! tardi! Il nido ch'è due nidi al cuore,
ha fame in mezzo a tante cose morte;
e l'anno è morto, ed anche il giorno muore,
e il tuono muglia, e il vento urla più forte,
e l'acqua fruscia, ed è già notte oscura,
e quello ch'era non sarà mai più.
Chiare, fresche et dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo, ove piacque,
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse con l'angelico seno;
aere sacro sereno
ove Amor cò begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.

S'egli è pur mio destino,
e 'l cielo in ciò s'adopra,
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda,
qualche grazia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l'alma al proprio albergo ignuda;
la morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo,
ché lo spirito lasso
non poria mai più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l'ossa.

Tempo verrà ancor forse
ch'a l'usato soggiorno
torni la fera bella e mansueta,
e là 'v'ella mi scorse
nel benedetto giorno,
volga la vista disiosa e lieta,
cercandomi; ed o pietà!
Già terra infra le pietre
vedendo, Amor l'inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercè m'impetre,
e faccia forza al cielo
asciugandosi gli occhi col bel velo.

Dà bè rami scendea,
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo;
ed ella si sedea
umile in tanta gloria,
coverta già de l'amoroso nembo;
qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch'oro forbito e perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra e qual su l'onde,
qual con un vago errore
girando perea dir: "Qui regna Amore".

Quante volte diss'io
allor pien di spavento:
"Costei per fermo nacque in paradiso! ".
Così carco d'oblio
il divin portamento
e 'l volto e le parole e'l dolce riso
m'aveano, e sì diviso
da l'imagine vera,
ch'ì dicea sospirando:
"Qui come venn'io o quando?"
credendo esser in ciel, non là dov'era.
Da indi in qua mi piace
quest'erba sì ch'altrove non ò pace.

Se tu avessi ornamenti quant'ai voglia,
poresti arditamente
uscir del bosco e gir infra la gente.
Chiare, fresche et dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo, ove piacque,
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse con l'angelico seno;
aere sacro sereno
ove Amor cò begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.

S'egli è pur mio destino,
e 'l cielo in ciò s'adopra,
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda,
qualche grazia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l'alma al proprio albergo ignuda;
la morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo,
ché lo spirito lasso
non poria mai più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l'ossa.

Tempo verrà ancor forse
ch'a l'usato soggiorno
torni la fera bella e mansueta,
e là 'v'ella mi scorse
nel benedetto giorno,
volga la vista disiosa e lieta,
cercandomi; ed o pietà!
Già terra infra le pietre
vedendo, Amor l'inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercè m'impetre,
e faccia forza al cielo
asciugandosi gli occhi col bel velo.

Dà bè rami scendea,
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo;
ed ella si sedea
umile in tanta gloria,
coverta già de l'amoroso nembo;
qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch'oro forbito e perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra e qual su l'onde,
qual con un vago errore
girando perea dir: "Qui regna Amore".

Quante volte diss'io
allor pien di spavento:
"Costei per fermo nacque in paradiso! ".
Così carco d'oblio
il divin portamento
e 'l volto e le parole e'l dolce riso
m'aveano, e sì diviso
da l'imagine vera,
ch'ì dicea sospirando:
"Qui come venn'io o quando?"
credendo esser in ciel, non là dov'era.
Da indi in qua mi piace
quest'erba sì ch'altrove non ò pace.

Se tu avessi ornamenti quant'ai voglia,
poresti arditamente
uscir del bosco e gir infra la gente.
E l'acqua cade su la morta estate,
e l'acqua scroscia su le morte foglie;
e tutto è chiuso, e intorno le ventate
gettano l'acqua alle inverdite soglie;
e intorno i tuoni brontolano in aria;
se non qualcuno che rotola giù.
Apersi un poco la finestra: udii
rugliare in piena due torrenti e un fiume;
e mi parve d'udir due scoppiettìi
e di vedere un nereggiar di piume.
O rondinella spersa e solitaria,
per questo tempo come sei qui tu?
Oh! non è questo un temporale estivo
col giorno buio e con la rosea sera,
sera che par la sera dell'arrivo,
tenera e fresca come a primavera,
quando, trovati i vecchi nidi al tetto,
li salutava allegra la tribù.
Se n'è partita la tribù, da tanto!
Tanto, che forse pensano al ritorno,
tanto, che forse già provano il canto
che canteranno all'alba di quel giorno:
sognano l'alba di San Benedetto
nel lontano Baghirmi e nel Bornù.
E chiudo i vetri. Il freddo mi percuote,
l'acqua mi sferza, mi respinge il vento.
Non più gli scoppiettìi, ma le remote
voci dei fiumi, ma sgrondare io sento
sempre più l'acqua, rotolare il tuono,
il vento alzare ogni minuto più.
E fuori vedo due ombre, due voli,
due volastrucci nella sera mesta,
rimasti qui nel grigio autunno soli,
ch'aliano soli in mezzo alla tempesta:
rimasti addietro il giorno del frastuono,
delle grida d'amore e gioventù.
Son padre e madre. C'è sotto le gronde
un nido, in fila con quei nidi muti,
il lor nido che geme e che nasconde
sei rondinini non ancor pennuti.
Al primo nido già toccò sventura.
Fecero questo accanto a quel che fu.
Oh! tardi! Il nido ch'è due nidi al cuore,
ha fame in mezzo a tante cose morte;
e l'anno è morto, ed anche il giorno muore,
e il tuono muglia, e il vento urla più forte,
e l'acqua fruscia, ed è già notte oscura,
e quello ch'era non sarà mai più.
È la sera: piano piano
passa il prete paziente,
salutando della mano
ciò che vede e ciò che sente.
Tutti e tutto il buon piovano
benedice santamente:
anche il loglio, là, nel grano;
qua, nè fiori, anche il serpente.
Ogni ramo, ogni uccellino
sì del bosco e sì del tetto,
nel passare ha benedetto:
anche il falco, anche il falchetto
nero in mezzo al ciel turchino,
anche il corvo, anche il becchino,
poverino,
che lassù nel cimitero
raspa raspa il giorno intiero.
C'era, Alina, intorno a te un presepe
di cose pure, appena toccate,
un fiore d'arpa, angelico silenzio
di labbra maledette. E non ti sembri
oscuro questo canto: qualche volta
la nascita è solenne e ridestare
questi antichi ricordi mi fa male.
Però ti dono questo canto mio
come un pargolo infine benedetto
ed è la poesia.
C'era, Alina, intorno a te un presepe
di cose pure, appena toccate,
un fiore d'arpa, angelico silenzio
di labbra maledette. E non ti sembri
oscuro questo canto: qualche volta
la nascita è solenne e ridestare
questi antichi ricordi mi fa male.
Però ti dono questo canto mio
come un pargolo infine benedetto
ed è la poesia.
È la sera: piano piano
passa il prete paziente,
salutando della mano
ciò che vede e ciò che sente.
Tutti e tutto il buon piovano
benedice santamente:
anche il loglio, là, nel grano;
qua, nè fiori, anche il serpente.
Ogni ramo, ogni uccellino
sì del bosco e sì del tetto,
nel passare ha benedetto:
anche il falco, anche il falchetto
nero in mezzo al ciel turchino,
anche il corvo, anche il becchino,
poverino,
che lassù nel cimitero
raspa raspa il giorno intiero.

— The End —